Centro sla al Monaldi, un «gol»
per Montezemolo e Massimo Mauro

Centro sla al Monaldi, un «gol» per Montezemolo e Massimo Mauro
Venerdì 15 Febbraio 2019, 14:35 - Ultimo agg. 18:29
2 Minuti di Lettura
«Sono innamorato di Napoli che rappresenta una città sempre calorosa nei miei confronti ed è una gioia per me poter annunciare che da oggi, con l'apertura del Centro NeMO, si può dare anche a Napoli un aiuto a chi ha malattie neurodegenerative e ringrazio di cuore i presenti per questa iniziativa che vedrà impegno massimo per dare risposte e portare benefici a chi ne ha bisogno». Lo ha detto il presidente della Fondazione Telethon, Luca Cordero di Montezemolo, nel corso della presentazione, nella sala Francesco De Sanctis di Palazzo Santa Lucia, del nuovo Centro Clinico NeMO, un centro ad alta specializzazione per il trattamento delle patologie neuromuscolari, presso l'ospedale Monaldi di Napoli. Attualmente i centri NeMO sono presenti solo a Milano, Roma, Messina e Arenzano (Genova).
 

Alla presentazione erano presenti anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il commissario straordinario dell'Azienda Ospedaliera dei Colli, Antonio Giordano, il presidente del Centro Clinico NeMO, Alberto Fontana, il direttore dell'Istituto Telethon di Genetica e Medicina (Tigem) di Pozzuoli, Andrea Ballabio e l'ex calciatore Massimo Mauro, presidente dell'Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica Onlus (Aisla).

Quest'ultimo ha raccolto una battuta fatta poco prima da Luca Cordero di Montezemolo, che lo aveva ringraziato per aver contribuito a realizzare «questo gol» con l'apertura a Napoli del Centro NeMO ricordandogli invece i gol sbagliati con la maglia della Juventus. «Mi fai un assist facile facile - ha replicato Mauro a Luca Cordero di Montezemolo - perché io ho giocato anche qui a Napoli e con la maglia azzurra ci siamo tolti delle belle soddisfazioni. Sicuramente questo è un gol ancora più bello che oggi si può fare perché anche dal mondo della politica si ha una sensibilizzazione sull'argomento delle malattie neuromuscolari, cosa che invece non accadeva anni fa».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA