Tra le critiche mosse all'azione dell'esecutivo Renzi, l'individuazione di un soggetto privato chiamato a occuparsi della rigenerazione del sito «in violazione - ha sottolineato il sindaco - di qualsiasi procedura di evidenza pubblica». «Su Bagnoli - ha affermato il primo cittadino - c'è stata l'inerzia di più Governi nazionali e, spiace dirlo, del presidente del Consiglio negli ultimi tempi. Con il commissariamento - ha proseguito - si manifesta una violazione senza precedenti della Costituzione, c'è la mortificazione delle autonomie locali. È un atto gravissimo». Il sindaco ha inoltre ribadito che accanto alla via giudiziaria, l'amministrazione sosterrà ogni iniziativa «popolare, democratica e civica che mira a far conoscere al Paese e all'Europa che cosa sta facendo il Governo su Bagnoli e alla città di Napoli». «Questa - ha evidenziato - è una strada senza ritorno, noi non consentiremo a nessuno di mettere le mani su Bagnoli con atti che si ammantano di legalità formale».
De Magistris ha inoltre fatto sapere «di non aver ricevuto, fino ad ora, alcuna convocazione ufficiale» per la riunione della cabina di regia su Bagnoli che - secondo notizie di stampa - dovrebbe essere convocata per il 1 dicembre.
De Magistris ha annunciato che l'amministrazione, a convocazione ricevuta, farà le sue valutazioni «nel rispetto di rapporti istituzionali corretti e comporrà una delegazione tecnica e politica di cui - ha sottolineato - il sindaco non farà parte».