Bambina ferita in agguato a Napoli. Labour Italia «Militarizzare la città»

Bambina ferita in agguato a Napoli. Labour Italia «Militarizzare la città»
Sabato 4 Maggio 2019, 17:19
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«Per l'onestà intellettuale che caratterizza il nostro pensiero politico, si deve riconoscere che non è giusto prendersela con il ministro degli interni, chiunque esso sia, per il grave stato in cui versa una bambina di tre anni, trovatasi li per caso, in seguito ad un agguato di camorra». Rosaria Cataletto, presidente di Labour Italia sui social scrive al ministro Salvini dopo il ferimento della piccola Noemi e le polemiche scaturite sul fronte sicurezza, spiegando «che il ministro è Salvini ma al suo posto avrebbe potuto esserci chiunque. Fatta questa premessa, che nulla ha in comune con una serie di eresie lette a riguardo, le dico Sig. Ministro che noi siamo Labour Italia e  rappresentiamo un'associazione di sinistra, quindi un pensiero che si contrappone al suo ma non per questo possiamo imputare aprioristicamente tutti i mali a questo governo di destra. Dobbiamo riconoscere che la camorra è un fatto storico. Ha prosperato a Napoli, in Campania e in Italia sotto tutti i partiti, destra, sinistra e centro. Ora dire che il ministro dell'Interno è responsabile del grave ferimento della piccola Noemi è solo una bieca strumentalizzazione. E come al solito si preferisce l'inutile polemica politica alla risoluzione dei problemi». Quindi si passa alle possibili soluzioni. «Noi di Labour Italia siamo consapevoli che il problema camorra è molto serio e non può essere affrontato a colpi di slogan, nè da una parte nè dall'altra. Perché poi in mezzo, come al solito, ci va la gente "normale", anzi i soggetti più deboli. Prendiamo coscienza che a Napoli si vive in una perenne situazione di emergenza. E che come tale va gestita. E allora, Salvini non è responsabile per le stese o gli agguati pianificati. Sono anni che esistono le guerre di camorra. Però con altrettanta onesta intellettuale aggiungiamo che il leader leghista sulla nostra città ha dato risposte insoddisfacenti sinora. 130 uomini in più per un territorio come Napoli e la sua provincia, ad altissima densità criminale, sono una goccia nel mare. E allora Salvini abbia il coraggio di fare una scelta, impopolare,  come già fece Amato, l'allora presidente del consiglio, persona equilibrata che non usava proclami, tra il 92 e il 98, dopo le morti di Falcone e Borsellino, con l'operazione «Vespri siciliani». Ebbe il coraggio in soli sei anni di militizzare la Sicilia. Allora, l'esercito era composto da 300.000 uomini, il Presidente Amato ne utilizzò ben 165.000 in sei anni, oltre il 20% di quelle forze, spese ogni anno, a servizio della sicurezza, dei cittadini siciliani». Di qui l'appello-proposta a Salvini. «Militarizzi Napoli, usi l'esercito per presidiare le strade. Il ministro per un attimo fermi la sua caccia al migrante e pensi ai bisogni degli italiani. "Prima gli italiani", siamo d'accordo: usi tutte le forze disponibili per debellare un fenomeno che è divenuto planetario, conosciuto in tutto il mondo. Faccia una scelta precisa. Niente demagogia a costo zero, perché sconfiggere la camorra, e le mafie in genere, significa impiegare uomini, mezzi, denaro, risorse. Si usino misure straordinarie per una situazione altrettanto straordinaria. Questo dovrebbe fare ora un Ministro dell'Interno».
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