Napoli, la grande beffa di via Marina: persi 2,5 milioni di fondi europei

Napoli, la grande beffa di via Marina: persi 2,5 milioni di fondi europei
di Pierluigi Frattasi
Martedì 2 Aprile 2019, 07:00 - Ultimo agg. 15:00
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Arrivano giovedì a Napoli i commissari europei per verificare se i cantieri di via Marina e della metropolitana Linea 1 e 6 sono stati finiti. A gennaio, gli ispettori di Bruxelles avevano ammonito a completare le opere entro il 31 marzo. L'ultimatum è scaduto domenica. Ma i lavori sono ancora in alto mare. Il Comune aveva promesso di riaprire sull'asse costiero almeno la corsia preferenziale e di riattivare i tram. Ma la strada è ancora chiusa e i mezzi fermi in deposito. Non solo. A tre mesi dall'affidamento al nuovo consorzio non è stato firmato il contratto e, senza, i nuovi lavori non possono partire. Bloccata per 6 mesi anche la Linea 6, a causa del braccio di ferro sulle griglie al Plebiscito tra Comune e Ministero dei Beni Culturali, risoltosi solo a marzo. Dopodomani, i commissari toccheranno con mano quanto è stato fatto. C'è il rischio che possa essere definanziata la parte delle opere non completata. Comune e Regione chiederanno di salvare via Marina, considerandola «parzialmente funzionale» ma per la Regione circa 2,5 milioni di finanziamenti vengono considerati perduti. Molto più grossa, invece, la cifra in ballo per la Linea 6, che potrebbe aggirarsi attorno ai 20 milioni. Ok, invece, alla stazione Duomo, dove i ritardi sono legati ai ritrovamenti archeologici.
 
Su via Marina i lavori sono ancora al palo, nonostante lo sprint iniziale impresso dal nuovo Consorzio, che ha preso in affidamento le aree l'8 gennaio scorso per la messa in sicurezza. Le squadre degli operai hanno provveduto alle rifiniture, riparando le transenne cadute, aggiustando i marciapiedi e stendendo l'ultima mano d'asfalto sulla preferenziale. Ma formalmente i nuovi lavori non sono ancora iniziati, perché non è stato firmato ancora il contratto. Così, come sono fermi i Sal (Stato Avanzamento Lavori): non versati dal Comune alla nuova ditta, né da questa richiesti. «Le verifiche di legge sono state completate solo un paio di settimane fa spiegano dal Consorzio Ma il contratto non è stato firmato perché abbiamo chiesto una variazione contrattuale per distinguere bene i lavori realizzati dall'impresa precedente, con i quali non c'entriamo nulla, dai nuovi interventi. Siamo sicuri che tutto sia stato fatto a regola d'arte, ma non possiamo assumercene la responsabilità. Ora siamo pronti per partire. I materiali sono stati ordinati tutti. Alcuni però richiedono tempo per la consegna». Tra i nuovi ordinativi rispunta anche il totem pubblicitario con i maxi-schermi alla Rotonda Sant'Erasmo. L'opera inserita tra le migliorie del progetto sembrava essere stata archiviata. Invece, due settimane fa il totem è stato ordinato. Arriverà a metà maggio e sarà installato poi in 10-15 giorni. A rallentare i lavori, purtroppo, recentemente anche la tragica morte di un clochard investito da un mezzo di cantiere. «Ci sono stati dei ritardi dovuti al tragico evento spiega l'assessore alle Infrastrutture, Mario Calabrese - ma confido che nei prossimi giorni riaprirà la corsia preferenziale e sarà riattivato anche il tram. Non sono a rischio le risorse».

Giovedì, intanto, è fissato il vertice tra commissari europei, Comune, Regione e Agenzia per la Coesione. Nel sopralluogo del 24 gennaio scorso, gli ispettori Ue lanciarono l'ultimatum a terminare le opere (Linea 6, stazione Duomo Linea 1 e via Marina) entro il 31 marzo, pena la perdita dei finanziamenti. Ma l'appuntamento è stato bucato. Via Marina al 31 dicembre 2015 era stata certificata con solo 2,5 milioni di euro su 23,7 complessivi. Per proseguire i lavori, la Regione ha spostato il finanziamento dai fondi europei ai Poc (Programma di Azione e Coesione) con una copertura di 21,2 milioni. «Al 31 marzo - secondo Palazzo Santa Lucia - l'intervento non è concluso», ma si chiederà all'Europa di salvaguardarlo come «parzialmente funzionale». Spetterà ai commissari, sulla base di quanto vedranno, decidere se accogliere la richiesta. Più difficile il caso della Linea 6, per la tratta San Pasquale-Municipio finanziata per 173 milioni col Por Fesr 2007-2013, non ultimato nel 2015 e prorogato al 31 marzo scorso. Di questa cifra sono in gioco 98 milioni e 173mila euro già certificati. Comune e Regione hanno chiesto a Bruxelles di suddividere in fasi il progetto, il che consentirebbe di finanziare e certificare una quota di circa 75 milioni sui PO FESR Campania 2014-2020.
 
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