Napoli dopo le Universiadi: «Cabina di regia per la gestione degli impianti sportivi»

Napoli dopo le Universiadi: «Cabina di regia per la gestione degli impianti sportivi»
di Gianluca Agata
Mercoledì 17 Luglio 2019, 07:30 - Ultimo agg. 18:28
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Una task force per la gestione degli impianti sportivi ristrutturati con le Universiadi. Cabina di controllo che dovrebbe essere la stessa Aru, Agenzia regionale, capitanata dall'ingegner Gianluca Basile, commissario straordinario che ha condotto in porto con mano decisa la nave delle Universiadi.
 
A proporla è il presidente del Tennis club Napoli, Riccardo Villari, che ha ospitato sul lungomare il torneo di tennis in un centrale da quattromila posti alla Rotonda Diaz, due campi su via Caracciolo costruiti per l'occasione, e quelli all'interno del circolo. «Chapeau alla rivalorizzazione, riqualificazione e riconversione di oltre 60 impianti in tutta la Campania. A rimettere in piedi queste cose ci sono voluti mesi di lavoro. A distruggerle ci vogliono due giorni» osserva.

E allora, per Villari «il tema è che fine fanno queste opere perché l'obiettivo è che siano utilizzabili dai cittadini. Il timore è che vengano vandalizzate se abbandonate. Bisogna individuare soggetti, e io penso ad associazioni sportive che hanno queste finalità, come anche lo stesso circolo che presiedo, e tante altre che possano farsi carico di rendere fruibili queste opere ai cittadini mantenendole bene. Questo è l'obiettivo finale».

Per il presidente del Tennis club c'è un know how che non va disperso. «Oggi abbiamo un grande patrimonio rappresentato dalla squadra che ha realizzato tutto questo con in testa l'ingegnere Basile. Tutti abbiamo detto bravi. Tutto il know how che questi signori hanno recuperato, tutta la conoscenza che hanno dell'impiantistica sportiva regionale non devono andare disperse. Sarebbe un delitto». L'idea è quella, a partire dal sindaco del comune capoluogo per finire al governatore, di costruire «un organismo permanente che possa essere una sorta di cabina di regia, di osservatorio, che accompagni queste strutture aiutando le istituzioni affinché vengano date in gestione e nelle more si continui a vigilare. Altrimenti tutto questo va perduto. Abbiamo decine di esempi di impianti vandalizzati se abbandonati. Abbiamo tributato a questa squadra competenze, conoscenza dei meccanismi, e tutto va rinforzato e integrato. Tutti gli impianti riqualificati devono essere mantenuti fruibili».

La scelta dell'attuale Aru come cabina di regia, «a tempo», sottolinea Villari permetterebbe da un lato di difendere gli impianti, dall'altro di esaltare quei valori che una struttura sportiva porta in sé, vale a dire togliere i ragazzi dalla strada, lo sport come insegnante di regole. Ma per farlo bisogna supportare gli enti locali. «Servono fondi, personale, guardiania. Tutto questo non lo può fare il pubblico, ma, sempre con il supporto degli enti locali, organizzazioni senza fine di lucro che possano affiancare, e devono essere società esperte in materia».

Una scelta, quella napoletana che ormai fa scuola anche per gli altri enti locali. Il premier Giuseppe Conte ha infatti confermato, in una lettera inviata al Coni e resa nota dal presidente Giovanni Malagò nel corso della riunione di giunta d ieri, il supporto del governo sulla candidatura di Taranto, già presentata nella scorsa primavera, per ospitare i Giochi del Mediterraneo del 2025, «a conferma - ha detto Malagò - che anche l'esecutivo tiene moltissimo a questa partita. Lo sport deve dare risposte in territori in cui l'impiantistica sta a pezzi e serve lavoro», proprio come accaduto a Napoli. Sarebbe la quarta città italiana ad ospitarli dopo Napoli (1963), Bari (1997) e Pescara (2009). Malagò ha anche elogiato il successo delle Universiadi napoletane: «Siamo molto contenti di come si è conclusa l'Universiade di Napoli, con tantissime luci e pochissime ombre, ringraziamo chi ci ha creduto. Speriamo non ci siano strascichi e complicazioni nella gestione».
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