Pd Campania, via due big dal vertice: avanza l'ipotesi commissario

Pd Campania, via due big dal vertice: avanza l'ipotesi commissario
di Dario De Martino
Giovedì 2 Giugno 2022, 00:00 - Ultimo agg. 16:20
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Non c’è pace nel Pd campano dopo le dimissioni di Leo Annunziata del 21 marzo scorso. L’accordo per trovare un suo sostituto è lontanissimo visto che l’ipotesi Stefano Graziano non trova una larga maggioranza. E ora anche l’assemblea inizia a perdere pezzi importanti. Ieri Umberto Del Basso De Caro, deputato beneventano dei Dem, ha comunicato le sue dimissioni da componente dell’assemblea del Pd della Campania. Lo seguiranno a breve anche gli altri delegati a lui vicini, circa una ventina. E non è finita. Perché potrebbe seguire la stessa strada anche Gennaro Oliviero che da tempo condivide con De Caro dubbi e perplessità sulle sorti del Pd campano. E se anche il presidente del consiglio regionale dovesse lasciare, e con lui una decina di delegati a lui vicini, l’assemblea potrebbe non avere più i numeri per reggere.

Su 225 componenti non sono pochi quelli che vanno sostituiti perché candidati con altre liste. Così se quella di Del Basso De Caro fosse solo la prima di una sfilza di dimissioni, il commissariamento sarebbe la naturale conseguenza. Insomma, dove non sono riusciti i diktat romani, potrebbe riuscire lo scontento dell’assemblea. Bene ricordare, infatti, che lo scorso 28 aprile, il segretario nazionale Enrico Letta nella sua visita napoletana aveva detto: «O decide l’assemblea o decidiamo noi». Da Roma non sono arrivate decisioni, l’assemblea invece potrebbe arrivare a sciogliersi costringendo la segreteria nazionale ad intervenire. Del Basso De Caro ha firmato ieri una lettera di dimissioni lunga due pagine inviata al presidente dell’assemblea regionale del Pd Nicola Landolfi, a Giosuè Starita, che guida la commissione regionale di garanzia, e a Silvia Velo, numero uno della commissione di garanzia nazionale. 

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«Dallo scorso 21 marzo - le prime frasi della missiva di Del Basso De Caro - Annunziata ha rassegnato le irrevocabili dimissioni dalla carica di segretario regionale. Dal giorno successivo forse non sarebbe stato inutile promuovere una discussione sul partito regionale, sul suo grado di autonomia, sulla totale inesistenza degli organismi, convocati una sola volta in 39 mesi, più in generale sulla conclamata inadeguatezza di un gruppo dirigente chiamato ad esercitare un ruolo di supplenza, piuttosto che di iniziativa politica». Nella missiva c’è tutta l’amarezza del deputato beneventano: «Nessuno si è fatto carico di fare sintesi, di ricercare soluzioni condivise, di superare divisioni artificiosamente create per perpetuare la “conventio ad excludendum” che è stata la cifra del Pd campano in questi anni». Sin dal giorno dopo le dimissioni di Annunziata, Del Basso De Caro, insieme con Gennaro Oliviero, si era messo di traverso rispetto all’ipotesi di imporre, come sostituto, l’ex parlamentare Stefano Graziano, anch’egli fedelissimo del governatore Vincenzo De Luca.

Con loro anche gli orlandiani e gli esponenti di area Dem si erano schierati contro l’idea Graziano. Il variegato gruppo, però, non è mai riuscito a trovare un nome alternativo da proporre. Si è arrivati così allo stallo attuale. 

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Va ricordato pure che prima della lettera di dimissioni inviata ieri, c’era stato più di un segnale di malcontento da parte di Del Basso De Caro. Meno di un mese fa il deputato beneventano, insieme proprio a Gennaro Oliviero e a Camilla Sgambato (componente della direzione nazionale), aveva inviato una lettera al presidente regionale del partito Nicola Landolfi e per conoscenza ad Enrico letta, chiedendo la convocazione dell’assemblea «aperta ai soli effettivi aventi diritto, al fine di fondare le reali ragioni di una ripresa politica». Missiva che non ha trovato concreti riscontri. Ed un mese dopo ecco che arrivano le dimissioni di Del Basso De Caro. E Oliviero, come accennato, potrebbe prendere a breve la stessa decisione, gettando ancora più nel caos il partito a livello regionale. 

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