Napoli, il fratello del sindaco lascia Dema: sarà direttore generale dell'Arena Flegrea

Napoli, il fratello del sindaco lascia Dema: sarà direttore generale dell'Arena Flegrea
di Federico Vacalebre
Mercoledì 9 Maggio 2018, 07:00 - Ultimo agg. 10:59
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È un ritorno al futuro quello a cui Claudio De Magistris sta lavorando da ormai qualche tempo: dietro l'annuncio che, alla ormai imminente assemblea nazionale di DeMa, non avrebbe ripresentato la sua candidatura, non poteva esserci solo l'art bistrot che aprirà entro l'estate con due amici in piazza Vittoria, dove prima c'era una galleria d'arte. Chi lo conosce bene sa che, senza nulla togliere alla militanza arancione, aveva nostalgia del fronte del palco, del lavoro di comunicatore, che pure, almeno per tutta la prima sindacatura del fratello Luigi, aveva praticato, firmando il format del Capodanno sul lungomare e restituendo (almeno una tantum) il San Paolo (anche) alla musica. L'11 giugno lo vedremo debuttare nella sua nuova veste, quello di direttore generale dell'Arena Flegrea: si occuperà di management, di comunicazione, ma anche delle scelte artistiche in accordo con Mario Floro Flores, come peraltro fatto negli ultimi due mesi.

C'è, infatti, anche il suo zampino nel cartellone della struttura della Mostra d'Oltremare, che al terzo anno di gestione Floro Flores potrebbe finalmente decollare: Bonobo il 12 giugno, Noel Gallagher con i suoi High Flying Birds il 21, Coez il 29, il superdj Paul Kalkbrenner il 30, Benji e Fede il 7 luglio, i Kasabian il 15, Sting (sold out) con Shaggy il 30, i nomi finora annunciati e c'è da scommettere che De Magistris junior, che prepara «una festa veracissima e ad ingresso gratuito per una stagione di livello internazionale» come ha spiegato ad agenzie e operatori del settore, ha in serbo qualche sorpresa per il giorno in cui ufficializzerà la sua nomina.
 
Lo status dell'Arena Flegrea, concessa con canone annuale, dopo gara di appalto, per dodici anni dalla Mostra d'Oltremare - una spa di cui il Comune è il principale azionista tra Regione e Camera di Commercio - lo mette al riparo da qualsiasi accusa di conflitto di interessi. Il suo datore di lavoro, Floro Flores, la gestisce da due anni e ha altri dieci anni davanti per mettere a frutto gli investimenti, strutturali, di cachet e di comunicazione messi a terra. Proprio da qui, si immagina, la scelta di allargare il proprio raggio d'azione mettendo in campo l'esperienza acquisita da De Magistris dal 1997 ad oggi: la sua carriera è iniziata a Bagnoli ed è proseguita nel campo musicale con il festival di world music «Lo sguardo di Ulisse», andato avanti per 12-13 edizioni sino a conquistare gli spalti del Maschio Angioino ed una centralità nel cartellone dell'Estate a Napoli.

Poi quell'esperienza, come quella di esperto di comunicazione, era stata messa al servizio del fratello e della città, scelta che De Magistris junior rivendica con orgoglio, ricordando ogni volta quanto importante sia stato, in campagna elettorale, il contributo ottenuto da artisti e concerti. Insomma, c'è continuità dietro l'addio a DeMa, alla scelta di restare un semplice militante, che se chiamato in causa non si rifiuterà certo di dare una mano, ma che ha deciso di impegnarsi in una nuova, vecchia, sfida. Chi l'ha sentito parlare del progetto che sta delineando, sa della volontà di allungare la stagione di uso della struttura, la più grande arena del Mezzogiorno, del suo potenziale attrattivo, dell'uso possibile degli spazi attigui come del foyer, come sperimentato nei giorni scorsi con l'«Asian village» di Comicon ospitato con successo, e non solo nella giornata finale con il concerto dei Foja illustrato in diretta da premiati fumettari.

Sul megapalco dell'Arena Flegrea il segretario arancione uscente tornerà ad essere il ragazzo che sognava di lavorare nella musica, che si emozionò la prima volta che vide un concerto da lui organizzato recensito su queste pagine. Ma con il curriculum, ed i rapporti, conquistati in questi giorni, la sfida che lo attende sarà impegnativa: la struttura gestita dai Floro Flores è l'unico spazio per la musica open air in città, e se il 7 giugno al San Paolo è in programma il concertone per Pino Daniele, sembra quasi certo che nel 2019 allo stadio non ci sarà nemmeno una piccola finestra a disposizione per la musica.

Quando l'Arena Flegrea riaprì nel 2001, con un concerto del futuro Nobel Bob Dylan, la città riconquistò una location prestigiosa e storica, vissuta poi a fasi alterne, tra il ritorno della lirica e del San Carlo, le serate del Neapolis Festival, annate più opache anche perché non più foraggiate dalle amministrazioni pubbliche. Ormai privata nella gestione come nei finanziamenti, affidata al know how di un operatore di lungo corso ben noto ai principali «player» nazionali ed internazionali, la struttura vivrà il 2018 come una prova generale per l'edizione dell'anno prossimo. Intanto, DeMa, dovrà trovarsi un altro segretario.
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