L'inaugurazione del cantiere di dragaggio, il codice deontologico e il dovere del giornalista

L'inaugurazione del cantiere di dragaggio, il codice deontologico e il dovere del giornalista
Mercoledì 18 Ottobre 2017, 17:03
2 Minuti di Lettura

Il dovere del giornalista è cercare le notizie nel miglior modo possibile. E non esiste codice deontologico o regolamento che possa frapporsi a questa ricerca. Ma l’Ordine dei Giornalisti della Campania e l’Autorità Portuale di Napoli la pensano diversamente. E si rendono protagonisti di un’inedita e surreale protesta. 

Stamattina, un cronista del «Mattino», durante la visita a Napoli del ministro Graziano Delrio per l’inaugurazione del cantiere di dragaggio del porto è salito a bordo della motovedetta della Capitaneria per fare il proprio lavoro al meglio, seguendo da vicino la cerimonia per poterne dare conto ai lettori con maggiore completezza. È stato più bravo degli altri colleghi. Come capita a chi ha più prontezza e non si limita alla mera ufficialità.

Purtroppo questo dovere giornalistico non è piaciuto all’Ordine dei Giornalisti che ha protestato ufficialmente con una nota inviata al presidente dell’Autorità portuale, Pietro Spirito, lamentando l’esclusione di «tutti gli altri operatori dell’informazione relegati su un altro scafo». L’Autorità portuale, a sua volta, ha espresso rammarico e ha definito la condotta del nostro cronista come «lesiva della professionalità degli altri giornalisti, che correttamente hanno rispettato quanto convenuto» e scrive di «violazione del codice deontologico». A che titolo parla? Non è suo compito giudicare il lavoro di un cronista. Siamo insomma al paradosso di un Ordine dei giornalisti che vuole i giornalisti intruppati e li bacchetta se fanno il proprio lavoro meglio degli altri. L’Ordine dei Giornalisti ha altri compiti, ben più importanti della censura del corretto lavoro dei colleghi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA