Napoli, salta il consiglio comunale sul bilancio: de Magistris sempre più solo

Napoli, salta il consiglio comunale sul bilancio: de Magistris sempre più solo
Lunedì 9 Novembre 2020, 12:54 - Ultimo agg. 22 Marzo, 10:30
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È stata sciolta per mancanza di numero legale la seduta del Consiglio comunale di Napoli sul bilancio preventivo svolta in videoconferenza. Il presidente del Consiglio comunale, Sandro Fucito, ha preso atto della presenza di soli 18 consiglieri all'appello di verifica, sciogliendo così la seduta. Sono state già convocate altre due sedute per l'approvazione del bilancio: domani, martedì 10 novembre, e giovedì 12 novembre, sempre alle ore 10.

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Un successo delle opposizioni, il consiglio comunale saltato. Visto che i consiglieri comunali Matteo Brambilla e Marta Matano (M5s), Roberta Giova, Alessia Quaglietta e Diego Venanzoni (La Città), Aniello Esposito, Federico Arienzo e Salvatore Madonna (Pd), Marco Nonno e Andrea Santoro(Fdi), Vincenzo Moretto (Lega)e Stanislao Lanzotti (FI) avevano già annunciato in una nota congiunta che non avrebbero partecipato «all'ennesima pantomima a danno dei cittadini. Non ci presteremo - spiegano - all'ennesima presa in giro della città. Se tenete veramente al bene dei cittadini abbiate il coraggio di ammettere il vostro fallimento e lasciate libera la città che tenete in ostaggio da troppo tempo». I consiglieri sottolineano di aver «molto riflettuto sul comportamento da tenere in aula durante questo Consiglio». Rivolgendosi direttamente al sindaco, Luigi de Magistris, i consiglieri di opposizione affermano: «Lei ha perso la maggioranza che l'ha finora sostenuta, e da tempo non ha più i numeri per continuare e solo l'atteggiamento di alcuni membri delle opposizioni, in contrasto con il mandato ricevuto dai loro elettori, e la poca trasparenza di chi le ha voltato le spalle, consente ancora all'amministrazione di poter proseguire il suo mandato.

Il tempo della pandemia - proseguono - ha portato tutti a ragionare sulla necessità di ammainare, in questi mesi così difficili per la nostra città, le bandiere di appartenenza e provare a lavorare insieme, sospendendo criticità e giudizi».

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I consiglieri evidenziano che al sindaco «sarebbe spettato dirigere questo processo di pacificazione, attraverso un coinvolgimento reale di tutte le rappresentanze che siedono in questo Consiglio e che rappresentano le differenti sensibilità della città ma ai pochi tavoli di concertazione non sono seguite scelte condivise, bensì uscite e prese di posizione in solitaria del sindaco e i tavoli si sono chiusi, perché chi avrebbe dovuto mediare tra posizioni diverse ha abdicato quasi subito a questo ruolo preferendo imperversare in tv e sui social. Il sindaco della terza città d'Italia preferisce infatti affidare ad ospitate televisive e a post questioni relative al governo della città e che in qualunque Paese mediamente civile andrebbero affrontate nelle sedi delle istituzioni, per noi è davvero troppo». I rappresentanti delle opposizioni concludono affermando: «Assistiamo esterrefatti a prese di posizione a fasi alterne contro il Governo o la Regione, senza mai un'assunzione di responsabilità o proposte serie. Addirittura in questa fase così drammatica il sindaco ha lanciato la candidatura a sindaco dell'assessore Clemente, aprendo di fatto una campagna elettorale giornaliera al posto di occuparsi dei sempre più gravi problemi della città».

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