Consiglio comunale di Napoli, Baretta: «Necessità intervento straordinario»

L'assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta.
L'assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta.
Martedì 16 Novembre 2021, 14:35 - Ultimo agg. 18:42
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«La situazione economico finanziaria del Comune di Napoli è molto seria e necessita di un intervento straordinario, senza il quale è difficile assicurare la normale gestione della attività». Lo scrive l'assessore al Bilancio del Comune di Napoli, Pier Paolo Baretta, nella sua relazione al bilancio consolidato presentato in Consiglio comunale (iniziato alle 10 di questa mattina). Un bilancio, sottolinea Baretta, «alla cui stesura né questa Giunta, né questo Consiglio hanno preso parte».

L'assessore al Bilancio della Giunta Manfredi ribadisce l'allarme lanciato dal sindaco sui conti del Comune di Napoli «rivolto al Governo e alla politica nazionale», spiegando che «non ignora che non vi è solo Napoli in difficoltà. Evidenziamo, però, la specificità del nostro Comune, sia per la sua dimensione, la terza città d'Italia, sia per la sua rilevanza territoriale, come principale città del Mezzogiorno, sia anche per la particolare composizione della sua esposizione di bilancio che presenta, tra l'altro, voci passive ereditate da un lontano passato, accumulate nello svolgimento di funzioni sussidiarie del governo centrale». 

Secondo Baretta «la richiesta di un piano nazionale per Napoli è legittima e necessaria, ma acquista credibilità se è accompagnata da nostri piani di intervento che affrontino le principali criticità del nostro bilancio, riassumibili nell'inadeguata riscossione, nella gestione del complesso delle società partecipate (oggetto del bilancio consolidato), nella presa in carico dei problemi del rilevante patrimonio, nell'insostenibile carenza di personale».

«Mettiamo da parte l'illusione del Patto per Napoli che era ed è un patto tra privati cittadini quali sono i segretari di partito senza un risvolto istituzionale e costituzionale che invece dobbiamo costruire per ottenere via via le risposte che servono a Napoli». Lo ha detto Antonio Bassolino, nel corso del dibattito sul bilancio.

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L'ex sindaco ed ex presidente della Regione ha sottolineato che «la situazione del bilancio è molto, molto grave e l'impegno del Governo è molto importante ed ognuno di noi deve fare tutto il possibile perchè dal Governo vengano verso Napoli via via le risposte giuste perché non arriverà mai una sola risposta giusta perché non ci diremmo la verità per come siamo messi». Secondo Bassolino per far sì che Napoli abbia la giusta risposta dall'esecutivo nazionale, «è necessario che Napoli sia alla testa di un'iniziativa politica istituzionale dei sindaci italiani per rendere forte il dialogo e la collaborazione con il Governo. Noi - ha proseguito - potremo chiedere a Draghi di avere le risposte giuste tanto più se noi dimostreremo di saper fare la nostra parte». Nel concludere, Bassolino ha annunciato l'astensione dal voto sul consolidato sua e del consigliere Toti Lange.

«Il Pnrr è un'opportunità ed anche una grande sfida perché possiamo avere a disposizione risorse davvero importanti.

Se sapremo utilizzarle per la città sarà un'occasione davvero unica: saperla cogliere dipende da Roma, dal Governo, dai ministeri e da noi» ha continuato Bassolino, secondo cui, se non si fosse in grado di cogliere l'occasione del Pnrr «la situazione della città, così come è emersa dalla relazione dell'assessore e dalle cifre del bilancio consolidato, diventerebbe drammatica e oltre ogni limite».

Ma da Bassolino è arrivato anche il monito rispetto al ruolo fondamentale che deve avere la macchina comunale nell'utilizzo dei fondi del Pnrr, macchina che deve essere dotata «di risorse umane e delle competenze necessarie per affrontare tutte le questioni e per governare la città».

A esprimere forte preoccupazione in aula sull'approvazione del bilancio è anche Catello Maresca, capo dell'opposizione: «Il nostro voto sarà contrario, perchè quel non è aprioristico ma basato su valutazioni e concetti che fanno sentire l'opposizione che rappresento delusa e preoccupata. Pur vero che con molta probabilità si tratta di un atto formale, ma vi sono delle situazioni - e questa è una di quelle - in cui la forma è sostanza. Un atteggiamento poco coraggioso - continua Maresca - quello di portare in questo Consiglio un'assunzione di responsabilità significativa.

Siamo chiamati ad approvare un atto in tutta fretta, che doveva approvare il precedente Consiglio. In pratica si chiede ai consiglieri una pesantissima assunzione di responsabilità ossia di portare avanti un atto della giunta De Magistris. Si accetta oggi il disallineamento, che non è una cosa banale. Abbiamo un metodo che non ci piace - prosegue Maresca - perchè dettato da un'esigenza che comprendiamo ma avremmo gradito un maggiore coinvolgimento».

Maresca si è poi soffermato sulla «responsabilità di chi non trasmette dalle partecipate atti obbligatori, senza quelli si mina la credibilità della costruzione del bilancio». Il leader dell'opposizione ha poi espresso «preoccupazione per il disavanzo di 250 milioni l'anno e 4,8 miliardi di debiti. Così non si rispetta la legge. Il principio di buon andamento dell'amministrazione parte dalla conoscenza reale dello stato dell'arte. Ora non si può fare, perchè atti obbligatori non sono stati trasmessi. La condizione delle partecipate deve essere messa a conoscenza».

«Se le informative sono obbligatorie, bisogna intervenire. Senza questi dati quanto trasmesso è carta straccia e potrebbe essere stravolto da altri dati attendibili, obbligatori e certificati dall'organo di controllo. Alcune partecipate non hanno ancora nemmeno la certezza dell'atto accertativo e questo riguarda le partecipate più grosse. Questa mancata riconciliazione porta al rischio di passività latenti. Gli importi in corso di accertamento è un problema serio. Bisogna rimuovere i vertici delle partecipate. Mi sembra cestinato il Patto per Napoli ed è difficilmente ipotizzabile una legge speciale. Ci vorrebbe almeno un miliardo di euro».

Maresca ha prospettato come proposte e soluzioni un Fondo di garanzia e ristoro per enti virtuosi. «Abbiamo perso una grande opportunità per imboccare una strada giusta - ha detto -  rifiutando quel compromesso di votare con dati non veritieri e obblighi non rispettati. C'è un miliardo da poter avere se riusciamo a diminuire il debito. È un fondo a cui accedere se saremo bravi».

«Non sono disposta a dimenticare il Patto per Napoli, anzi è tema su cui peserò la credibilità di questa amministrazione». Lo ha detto il consigliere comunale Alessandra Clemente, già assessore ai Giovani della Giunta de Magistris, intervenuta nel dibattito in aula sul bilancio consolidato. Atto contabile approvato proprio dalla precedente Giunta. «Mi rammarico - ha affermato Clemente - per le parole di alcuni consiglieri che hanno dichiarato che tre mesi fa non avrebbero votato questo atto: dobbiamo porre fine alla logica del partito preso senza guardare ai contenuti degli atti e agli obiettivi da raggiungere».

Clemente ha rivendicato il lavoro svolto dall'ex assessore al Bilancio, Rosaria Galiero, e dalla Giunta de Magistris che - ha affermato - «hanno lavorato con
tempi e scadenze che sono stati determinati dal rinvio delle elezioni a causa della pandemia che è stato un anno terribile e in salita per le imprese private e pubbliche e dunque anche per le nostre partecipate e per la nostra amministrazione». Clemente, nell'annunciare che voterà «convintamente» il consolidato, ha concluso: «Ci aspetta una grande maratona dove il traguardo è far vincere la nostra città».

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