Napoli, il monito De Luca: «Piazza Plebiscito, riprendere subito i lavori»

Napoli, il monito De Luca: «Piazza Plebiscito, riprendere subito i lavori»
di Adolfo Pappalardo
Venerdì 26 Ottobre 2018, 07:00 - Ultimo agg. 12:08
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«La metro deve andare avanti e piazza Plebiscito dev'essere tutelata pienamente». Per la prima volta il governatore De Luca interviene sulla querelle dei lavori (ora bloccati) in piazza del Plebiscito. E De Luca si schiera, ça va sans dire, contro l'amministrazione comunale che ha avallato il progetto dell'apertura delle grate per le camere di ventilazione della Linea 6 della metropolitana nella storica piazza. Prima che arrivasse tre giorni fa il no del Mibac a bloccare tutto.

«Bravo Calabrese, apprezzo la lucidità del Calabrese...è complicato fare una metro che diventa una camera a gas....», ironizza l'ex sindaco di Salerno riferendosi all'assessore comunale Mario Calabrese.
 
L'altro giorno, infatti, l'esponente della giunta de Magistris, che ha le deleghe ai Trasporti e alla Mobilità, ha fatto capire che non ci sono molte alternative al progetto. Senza contare il rischio di non agguantare la rendicontazione dei fondi Ue: «Questa scelta è stata fatta in base anche a considerazioni di natura tecnica perché le indagini avevano rilevato che la posizione della camera di ventilazione in piazza del Plebiscito è più idonea. Vuol dire che ci saranno dei ritardi nella rendicontazione».

«Piazza del Plebiscito - incalza ieri il governatore De Luca a margine di un incontro proprio sui fondi Ue con il ministro per il Mezzogiorno Barbara Lezzi - è un bene storico-monumentale a livello mondiale, ed è un problema delicato, dobbiamo trovare un punto di equilibrio perché fare le grate così come era previsto dal progetto obiettivamente mi pare insostenibile, non credo che possiamo mettere al centro di piazza del Plebiscito una grata per l'aerazione cinque metri per quattro». E aggiunge: «Mi pare difficile che non si trovino soluzioni tecniche in grado di tutelare pienamente la piazza e di rispondere anche alle esigenze di sicurezza che richiede una stazione della metropolitana. Comunque la Regione si farà parte attiva per spingere verso una soluzione equilibrata e condivisa».

Ma, in questo momento, non ci sono molte alternative a breve termine e i lavori rischiano di essere bloccati ancora per molto tempo. Portare, infatti, le grate incriminate su piazza Carolina e Piazza Trieste Trento vuole dire procedere con un nuovo scavo. Ovvero altri costi e tempi lunghissimi. Anche se i progettisti hanno già chiarito come questo sia l'unico schema possibile. I lavori previsti, con il parere della Sovrintendenza locale sei mesi fa poi congelato dal Mibac, porteranno via i basoli davanti al colonnato, per lasciare spazio alle grate. Al termine del cantiere, la camera di ventilazione sarà infatti rivestita in parte con delle griglie che sono poi finite nel fuoco di fila delle polemiche scoppiate subito dopo la pausa estiva.

Si tratta della zona di fronte alla basilica di San Francesco di Paola, sulla parte destra dell'emiciclo, fino alla prima statua equestre al centro. Le griglie daranno accesso a uno scalone che porterà ai locali inferiori, destinati alla sicurezza e collegati con un tunnel alla galleria dei treni. La parte in superficie dovrà dunque essere lasciata libera per gli interventi in caso di emergenza: in quel punto allora non potranno esserci tavolini e dovrà tenersene conto anche quando la piazza sarà teatro di concerti e kermesse.

Tutto fermo ad oggi, dopo lo stop ai lavori il cui importo è fissato in 5,4 miliardi di euro. Ma il problema principale sono ora i tempi. Stimati in 14 mesi con conclusione entro il 2019 altrimenti si rischia di perdere i finanziamenti europei.
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