Rifiuti, la telenovela delle ecoballe: almeno otto anni per smaltirle tutte

Rifiuti, la telenovela delle ecoballe: almeno otto anni per smaltirle tutte
di Daniela De Crescenzo
Martedì 24 Luglio 2018, 08:32 - Ultimo agg. 14:37
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Occorreranno almeno otto anni per liberarsi definitivamente delle balle accumulate durante l'emergenza dei rifiuti in Campania. I conti sono semplici: partita la gara bisognerà realizzare i 2 impianti programmati dalla Regione. Questi, quando saranno finalmente realizzati, divoreranno ogni anno 600mila tonnellate di spazzatura incelofanata. In sei anni dovrebbero sparire tre milioni e 600mila tonnellate di rifiuti. Altre ottocentomila dovrebbero essere portate fuori regione grazie alle gare già assegnate, ma i trasferimenti procedono a rilento. Tempi lunghi, legati, però, all'enorme quantità di spazzatura accumulata, e alle esigenze di un mercato sempre meno ricettivo.

Gli impianti previsti sono due e saranno appaltati con la procedura comparativa con negoziazione prevista dall'articolo 62 del decreto 50 del 2016. Una formula che ha già ricevuto il via libera dell'Anac e prevede un avviso pubblico al quale le ditte interessate risponderanno entro 30 giorni chiedendo di essere invitate a partecipare alla gara. Poi da via Santa Lucia partiranno le lettere di invito e le imprese avranno trenta giorni per presentare la propria offerta A quel punto, se saranno arrivate più proposte, è prevista un ulteriore fase di confronto che si concluderà con l'aggiudicazione.
 
Il primo impianto dovrebbe essere realizzato a Caivano, dove già c'è un impianto di tritovagliatura gestito dalla lombarda A2A, la stessa impresa che conduce il termovalorizzatore di Acerra. I rifiuti saranno trasformati in combustibile solido secondario (Css) da utilizzare poi come combustibile in cementifici e centrali termo-elettriche. L'utilizzo, però, dipende dalla qualità del prodotto e per questo, spiega la Regione: «Saranno determinate in sede di offerta le specifiche tecniche del servizio, le scelte tecnologiche a base della dotazione impiantistica da realizzarsi ed i trattamenti, che devono conseguire alla individuazione a monte della strategia di destinazione finale del Css prodotto».

Il secondo impianto sorgerà nell'area ex Enel di Ponte Riccio a Giugliano. Le balle sono state analizzate e, secondo la Regione, il 50 per cento dei rifiuti sarà trasformato in materiale da riciclare, il 30 per cento diventerà Css e il 20 per cento finirà in discarica.

Per Caivano, era stato avviato in precedenza un dialogo competitivo: la A2A aveva avanzato una manifestazione di interesse e poi aveva chiesto una proroga che non è stata non concessa dalla Regione perché non prevista dalla legge. Quindi la gara è andata deserta. Per Giugliano c'era stata, invece, una consultazione preliminare del mercato.

Per trasferire e smaltire i rifiuti impacchettati ci sono state due gare. Con la prima è stato appaltato il trasporto di 476.794 tonnellate di spazzatura, ma attualmente ne sono state smaltite più o meno novantamila perché le aziende non sono riuscite a stringere contratti con i siti finali di smaltimento. L'importo a base d'asta era di 150 euro. Nel secondo bando l'importo a base d'asta è stato molto più alto: 170 euro a tonnellata. Per ora solo la A2A ha lavorato alla liberazione del sito di Ponte Riccio.

Decisamente contrari ai due nuovi impianti i rappresentanti del Movimento 5 Stelle. Secondo il segretario della commissione Ambiente, Vincenzo Viglione: «È paradossale l'idea della giunta regionale di realizzare un impianto per la produzione di combustibile solido secondario allo Stir di Caivano. Non è dato sapere se c'è e quale sia la domanda dei cementifici di utilizzare il Css prodotto dalle ecoballe, la cui qualità potrebbe non essere neppure idonea ai fini del suo utilizzo come combustibile. La via per lo smaltimento delle ecoballe deve necessariamente passare dal trattamento meccanico manuale con la realizzazione del progetto M5S di un distretto del riciclo». E il responsabile regionale ambiente Forza Italia, Giovanni Romano sostiene: «I tempi saranno comunque molto più lunghi di quelli promessi da De Luca. E non esiste a livello europeo un mercato in grado di utilizzare il Css».
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