Napoli, l'ex dormitorio diventa centro di prima accoglienza per 120 persone

Napoli, l'ex dormitorio diventa centro di prima accoglienza per 120 persone
Venerdì 27 Novembre 2020, 21:24 - Ultimo agg. 21:54
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L'ex dormitorio pubblico del Comune di Napoli torna a nuova vita ed è pronto ad accogliere h24 fino a 120 persone che fino ad oggi hanno vissuto per strada. La struttura è stata restaurata e rifunzionalizzata per offrire agli ospiti non solo servizi di igiene, vitto, alloggio, ma anche servizio di segretariato sociale e professionale e di orientamento lavorativo in collaborazione con le suore e con la Fondazione Massimo Leone e opportunità di reinserimento sociale.

Nella struttura che da dormitorio è diventata una vera e propria struttura residenziale, saranno avviate anche attività per reinserire gli ospiti nel circuito sociale ed economico.

Grazie a un finanziamento Pon Metro 2014-2020. l'amministrazione ha acquistato lavatrici, asciugatrici e un impianto di stiratura industriale che permetterà a breve agli ospiti di iniziare micro percorsi di inserimento lavorativo.

«Questa meravigliosa e antica struttura nel cuore della città, da dormitorio in cui fino allo scorso marzo si poteva offrire soltanto accoglienza notturna è diventata - spiega l'assessore al Welfare, Monica Buonanno - un centro di prima accoglienza, una struttura residenziale h24 grazie a uno sforzo economico e amministrativo dell'amministrazione. Un lavoro per cui anche l'Europa ci ha guardato come pratica virtuosa perché non solo è una delle ultime strutture pubbliche a completa gestione pubblica per l'accoglienza di senza dimora in un grande comune ma anche perché abbiamo ampliato i servizi offerti».

Alla struttura possono accedere maggiorenni fino ai 65 anni che non hanno un luogo dove dormire e vivono in condizioni di bisogno. Una struttura di accoglienza che deve fare i conti anche con le regole a tutela della salute per fronteggiare l'emergenza covid. «Sono state adottate tutte le procedure e le modalità organizzative per l'offerta servizi - sottolinea Buonanno - gli ospiti usufruiscono di visite mediche, di attività di tamponatura, c'è un medico curante e naturalmente anche tutta l'equipe sociale, tutto il personale è soggetto a controlli sanitari». Inoltre ci sono un «rigido calendario e protocollo per regolare gli ingressi e le uscite dalla struttura che sono tenuti a osservare sia gli ospiti che gli operatori e c'è la dotazione dei sistemi di protezione per garantire la tutela della salute di tutti».

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