Napoli, flop in Consiglio comunale e de Magistris convoca la maggioranza

Napoli, flop in Consiglio comunale e de Magistris convoca la maggioranza
di Luigi Roano
Giovedì 6 Dicembre 2018, 11:00 - Ultimo agg. 13:46
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È finita in maniera ingloriosa con il presidente della commissione Trasporti e membro del gruppo Agorà di maggioranza che ha gridato dal suo scranno parole severe: «Mi vergogno di fare parte di questa maggioranza». La sintesi estrema del terzo flop consecutivo per mancanza di numero legale degli arancioni del consiglio comunale dedicato esclusivamente alla mobilità è questa. La sostanza è che la maggioranza che sostiene il sindaco Luigi de Magistris non c'era malgrado si dovevano dare risposte ai napoletani sul pianeta trasporti praticamente esanime. Dire che non c'è più la maggioranza sarebbe azzardato. Nel senso che quando si è trattato di approvare le manovre di bilancio - sia sul debito che sul riequilibrio dei conti appena una settimana fa - tutti hanno risposto presente e non si sono mossi dall'Aula di via Verdi per 12 ore consecutive. Con un pizzico di malizia si potrebbe pensare che se non fosse stata approvata la manovra si sarebbe sciolto il Consiglio comunale e si sarebbe tornati al voto. Invece il flop di ieri ha solo conseguenze politiche interne e non amministrative, come dire che la poltrona è salva. Qual è allora la cifra dei questo mercoledì non da leoni? Messaggi lanciati a de Magistris, come quello di Simeone che è esploso. Ma non solo.

Il sindaco non si sottrae al processo e ammette: «Non penso che siamo in crisi, dico che un paio di assenze hanno una origine politica, altre no, erano giustificate». Va ricordato che al momento della chiamata del numero legale fatta dalle opposizioni lo stesso ex pm era assente. Si trovava nel carcere di Secondigliano ad accogliere il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e aveva lasciato l'Aula di via Verdi. Quali sono le assenze secondo il sindaco originate da motivazioni politiche che poi significa discordia nella maggioranza? Una pista porta a Elpidio Capasso, anche consigliere metropolitano, che sarebbe scontento della gestione della crisi della Ctp, inguaiata almeno come Anm. Malessere passeggero? Probabile, il sindaco è intenzionato a parlare con tutta la maggioranza a partire da oggi e a iniziare proprio da Simeone che era presente, ma ormai da mesi sui trasporti e non solo fa le pulci a molti assessori della giunta arancione. Poi c'è la posizione di Gaetano Troncone che continua a essere borderline, un po' in maggioranza un po' fuori. Ieri Troncone era assente e senza giustificazione. Sullo sfondo, inoltre, continua a pesare la non risolta vicenda delle deleghe da assegnare ai gruppi consiliari. Spicca positivamente la presenza dei Verdi in Consiglio nonostante siano stati defenestrati dalla giunta. Le assenze giustificate riguardano invece Claudio Cecere di demA ed Elena Coccia di Sinistra in Comune.
 
Un viaggio all'interno del Consiglio comunale della terza città d'Italia con una maggioranza sempre più in bilico raccontato con i numeri può servire a farsi un'idea della produttività dei consiglieri della maggioranza. Dall'inizio del secondo mandato dell'era de Magistris (giugno 2016) l'assemblea cittadina è stata convocata 59 volte (la prima il 18 luglio 2016), due delle quali revocate, una rinviata, quattro volte sciolta per mancanza di numero legale (una nel 2017 e le ultime tre monotematiche su mobilità e patrimonio) e tre volte sciolta per sopraggiunta mancanza di numero legale. Per la precisione si è riunita 14 volte nel 2016, 24 volte nel 2017 e 20 volte nel 2018 (tra cui risultano le due sedute revocate). Nell'intera prima consiliatura (2011-2016), sono state 113 le sedute valide, 7 quelle sciolte per assenza di numero legale, 24 quelle sciolte per sopraggiunta mancanza di numero legale.

De Magistris in questo contesto replica al governatore Vincenzo De Luca che lo ha attaccato: «Pensi a far funzionare almeno le funicolari» ha dichiarato il presidente della Regione. «Si dovrebbe vergognare - dice l'ex pm - la Regione stanzia 54 milioni esattamente come il Comune. Altrove la copertura del servizio dei trasporti, che è una funzione della Regione, è coperta quasi al cento per cento proprio dall'ente che presiede De Luca».
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