Gaetano Manfredi non si è ancora insediato come sindaco, ma sulla sua scrivania sono già pronti una pila di dossier. Alcuni portano un post-it con la scritta «urgente». L'ex rettore, al netto della grana del personale del Comune oramai ridotto all'osso, dovrà subito affrontare la questione verde pubblico negato, quella relativa ai trasporti e al terzo posto, ma non per ordine di importanza, quella legata al ciclo dei rifiuti. Un inizio tutt'altro che facile per Manfredi, che è ben consapevole delle difficoltà che dovrà affrontare nei primi cento giorni.
In campagna elettorale Manfredi ha posto spesso l'accento sulla questione della vivibilità e del rilancio della città. Rilancio che passa imprescindibilmente dalla qualità degli spazi pubblici, del verde, oggi negato, e per una messa a dimora dei parchi pubblici cittadini. Manfredi, anche nel forum al Mattino, non ha mai negato la volontà di aprire a stakeholder privati per salvare il salvabile. I numeri dicono che sono 52 i parchi in tutta la città, 13 dei quali sotto il diretto controllo del servizio comunale Gestione grandi parchi urbani. I restanti 39 sono invece gestiti dalle Municipalità. La fotografia scattata dimostra come a Napoli i polmoni verdi non manchino, ma il personale è ridotto all'osso e la media di età è altissima. I giardinieri sono 45 e 1 agronomo. I 39 parchi gestiti dalle Municipalità, i cosiddetti periferici, possono contare su meno di 100 addetti. Con un semplice calcolo algebrico viene fuori che ci sarebbero circa 2 persone e mezzo per ogni parco (quattro è il numero minimo, perché servirebbero due addetti per ognuno dei due turni giornalieri).
Altra spina è quella legata ai trasporti. C'è già l'idea di un'azienda unica su scala provinciale, con l'Anm in concordato preventivo, nonostante il bilancio approvato in attivo, e la Ctp, di fatto in liquidazione, che non eroga quasi più servizi. Manfredi ha avviato un'interlocuzione con la Regione e con il presidente di Eav Umberto De Gregorio e non è da escludere che proprio l'Eav possa inglobare Ctp. L'ex rettore, al netto dell'interessamento, dovrà comunque attendere di essere eletto sindaco metropolitano per poter mettere le mani sulle questioni legate all'ex Provincia. Le elezioni del nuovo consiglio metropolitano dovrebbero tenersi tra dicembre e gennaio. «I trasporti sono un tema centrale da guardare in una dimensione metropolitana ha detto Manfredi in occasione della presentazione del suo programma elettorale - dobbiamo completare l'anello della Linea 1, far partire la Linea 6, mettere in esercizio i nuovi treni e reclutare i macchinisti. Lavoreremo alla transizione elettrica del servizio pubblico con fondi Pnrr e poi c'è l'emergenza della funicolare di Chiaia (che ha da poco ottenuto una proroga di un anno per i lavori, ndr)».
La patata bollente nelle mani del sindaco eletto riguarderà non soltanto il ciclo dei rifiuti, ma i rapporti tra il management attuale di Asìa e i dipendenti, oramai ai ferri corti. Lunedì è confermato lo sciopero di 24 ore del personale e non è escluso che una delle prime partecipate delle quali si occuperà Manfredi, prevedendo un cambio ai vertici aziendali, sia proprio l'azienda dei rifiuti. L'idea del neo sindaco è quella di puntare su un biodigestore di ultima generazione, attuando il piano regionale. La priorità è la catena dell'umido, che va smaltito in città, così da ridurre i costi del trasporto extra regionale. Si potrebbe immaginare anche grazie ai fondi dedicati nel Pnrr al riciclo e riutilizzo di carta, vetro e scarti agricoli, ad un grande distretto di economia circolare nell'area metropolitana.