De Luca e de Magistris, due incontri separati: l'imbarazzo del ministro Lezzi

De Luca e de Magistris, due incontri separati: l'imbarazzo del ministro Lezzi
di Adolfo Pappalardo
Venerdì 27 Luglio 2018, 07:30 - Ultimo agg. 12:45
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Un certo imbarazzo, già al momento di formalizzare gli incontri di ieri a Napoli, c'è stato al ministero per il Sud. A cominciare dalla titolare Barbara Lezzi. Ma tant'è. L'esponente grillina, almeno per questa prima visita, ha preferito adeguarsi anche se questo tipo di atteggiamento rancoroso tra De Luca e de Magistris viene visto come irrituale e soprattutto dannoso. Specie se si dovrà lavorare assieme su Bagnoli. Perché una cosa è il faccia a faccia tra il ministro e il procuratore Melillo sulla situazione dei sequestri dell'area di Bagnoli, un profilo strettamente giudiziario quindi, un'altra è quello tra il sindaco e il governatore. Rapporti tesi che, l'altra sera, hanno fatto sbottare anche il vicepremier Luigi Di Maio, in visita nel Salernitano: «Ci deve essere intesa tra le istituzioni e non si possono scaricare sul governo centrale i litigi che ci sono livello locale». Certo il vicepremier si riferiva alle Universiadi ma il principio è lo stesso: la freddezza siderale tra De Luca e de Magistris non può essere certo la strada maestra per portare avanti la riqualificazione dell'area di Bagnoli. E queste preoccupazioni aleggiano anche dalle parti di Invitalia, che è il fulcro e il garante finanziario di tutto il progetto nell'area dell'ex Italsider. Ma i diretti interessati, il sindaco e il governatore, per ora sembrano infischiarsene nonostante i richiami e le preoccupazioni.
 
Nessuno dei protagonisti, però, appalesa frizioni e, anzi, tende a minimizzare. Anche se la Lezzi sottolinea quel «bilaterale» che disegna bene lo scenario. «Ho avuto incontri bilaterali cortesi e costruttivi con il sindaco de Magistris e con il governatore De Luca. Da entrambi è stata manifestata la necessità di andare avanti per restituire una spiaggia libera e balneabile a Napoli. Governo, Comune e Regione abbiamo lo stesso intento», si limita a commentare il ministro. Gli incontri non sono durati molto. Una mezz'ora con il sindaco ieri mattina prima della visita a Bagnoli e ugual tempo con il governatore De Luca nel pomeriggio.

«Tra le varie cose ho sottolineato l'assoluta necessità che in legge di bilancio si trovi la copertura per la bonifica integrale di Bagnoli. È un obiettivo strategico e non posso neanche immaginare come ipotesi astratta che il Governo non la finanzi», commenta il sindaco dopo l'incontro («proficuo e costruttivo», specifica). «Abbiamo affrontato i punti nevralgici, strategici e decisivi di Bagnoli - spiega l'ex pm - e si è convenuto di lavorare in stretta sinergia. Credo ci siano le prospettive migliori per una positiva cooperazione istituzionale con il ministro Lezzi, con il suo dicastero e con il governo». Ma non solo Bagnoli: «All'inizio della prossima settimana farò pervenire al ministro un quadro dettagliato di tutti i dossier in corso nella città di Napoli. Abbiamo posto le basi per una positiva cooperazione su tutti i tavoli di competenza del ministro». Nessun commento invece dal governatore, che subito dopo si fionda a Santa Lucia per un vertice con la sua maggioranza.

Visita a parte del ministro, che tutti i protagonisti giudicano proficua, rimane il nodo dell'immane lavoro per chiudere un capitolo importante e nevralgico per la riqualificazione dell'area di Bagnoli: la bonifica dei terreni. Va avanti ma i circa 40 milioni di euro dureranno sino alla seconda metà del 2019, poi tutto si ferma se da Roma non arriveranno altri fondi. E servono, solo per chiudere l'affaire bonifica, altri 600 milioni di euro di cui la metà almeno potrebbero arrivare dai fondi Ue mentre il resto dovrebbe essere il governo a garantirli nella manovra di bilancio di fine anno.

Poi da quel momento in poi, confidano da Invitalia e dalla struttura commissariale, potrebbe filare tutto in discesa. Certo per urbanizzare l'area occorre, conti alla mano sul progetto finale, circa un miliardo ma con la bonifica avviata seriamente diventerebbe più semplice trovare finanziatori privati decisi a fare la loro parte e investire. In mezzo il nodo dell'area sotto sequestro per l'inchiesta sulla bonifica finanziata e mai realizzata. Il ministro ha chiesto espressamente a Nastasi ed Arcuri di visitarla per rendersene conto in prima persona prima di parlarne a quattr'occhi con il procuratore Giovanni Melillo. Vertice fissato già da giorni ma confermato solo dalla Lezzi stessa dopo il suo tour a Bagnoli. E senza quel dissequestro diventerebbe complicato per il suo ministero chiedere al governo i fondi necessari per andare avanti.

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