Napoli, Di Maio apre a de Magistris: aiuteremo tutti i Comuni

Napoli, Di Maio apre a de Magistris: aiuteremo tutti i Comuni
di Luigi Roano
Venerdì 29 Giugno 2018, 07:00 - Ultimo agg. 14:10
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Punta sull'ala napoletana del M5S - molto corposa - il sindaco Luigi de Magistris per cercare di portare a casa un provvedimento che eviti il default. Si tiene alla larga - o cerca di farlo - dalle diatribe interne ai grillini e punta al risultato. Nella sostanza fa sponda sia con il Presidente della Camera Roberto Fico della sinistra grillina con il quale il dialogo è costante sia con Luigi Di Maio promotore del «contratto» con la Lega. Uno scenario che si è ben delineato ieri quando nel suo tour romano de Magistris - scortato dal direttore generale Attilio Auricchio - ha incontrato molti pezzi del Governo, a iniziare dal vicepremier Di Maio, quindi il ministro dell'Ambiente Sergio Costa anche lui napoletano, il viceministro dell'Economia Laura Castelli ed il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora afragolese di nascita. Obiettivo dei vertici per nulla nascosto: una legge speciale per i Comuni in difficoltà finanziaria a iniziare da Palazzo San Giacomo oberati dal cosiddetto «debito ingiusto». Ma non solo. Perché con Costa de Magistris ha fatto il punto su Bagnoli per capire che mosse intende fare sull'area ex Italsider. E come sindaco metropolitano l'ex pm è attento alle vicende della Terra dei fuochi. Come è andata? L'ex pm la racconta così la densa giornata di ieri: «Mi reputo molto soddisfatto dell'esito degli incontri. Si è parlato di numerosi argomenti riguardanti i rapporti tra la Città ed il Governo. Incontri che sono stati proficui e che delineano un livello di massima cooperazione istituzionale tra la città di Napoli ed il Governo». Sindaco dunque soddisfatto in attesa di fatti concreti e delle reazioni dell'altro pezzo di Governo, quello colorato di verde, la Lega di Matteo Salvini.
 
Nel M5S la parola «autonomia» va molto di moda, del resto se al Nord la Lega ha stravinto, al sud dove il pieno lo hanno fatto i pentastellati c'è necessità di equilibrare questo aspetto delle politiche del Governo per non creare fratture. Così, per salvare i Comuni, spunta fuori un'ipotesi: gli enti locali in difficoltà sono circa 250 gran parte si trovano al sud senza però trascurare i guai di Torino e di Roma. Potrebbe essere messa in campo una sorta di cabina di regia - retta da tre figure istituzionali o commissari - che curerebbero la questione dei debiti dei Comuni in difficoltà finanziarie. Un contenitore che trova il favore dell'Anci, il cui presidente Antonio Decaro sindaco di Bari ha già delineato proprio alla Castelli come stanno le cose: «Abbiamo proposto un patto tra Comuni e Governo e condiviso la necessità di intervenire sulla ristrutturazione del debito degli enti locali e di avviare un lavoro complessivo per sminare il rischio di possibili contenziosi tra lo Stato e le Città».

Le ipotesi per essere concretizzate hanno bisogno di una legge ad hoc e i Cinquestelle la loro piattaforma programmatica sugli enti locali l'hanno tirata fuori il 13 aprile. In attesa di capire cosa ne pensa la Lega, questi sono i punti principali. «I tagli degli ultimi dieci anni hanno reso più complicato il rapporto tra Stato e Comuni tanto da creare delle enormi difficoltà nell'assicurare i servizi essenziali» l'incipit del documento. Gli interventi ipotizzati «vanno dalla riapertura delle procedure di rinegoziazione dei mutui a favore dei Comuni alla possibilità di rinegoziare eventuali strumenti derivati». Un pacchetto di proposte che prevede «interventi finanziari speciali per rimuovere gli squilibri sia economici che sociali, nonché un potere sostitutivo del Governo quando lo richieda la tutela dei diritti». La ricetta dei Pentastellati prevede anche che «Se da una parte lo Stato deve stare al fianco dei Comuni, dall'altro è impensabile che chi ha generato tali situazioni possa continuare ad amministrare». Gli arancioni devono o no godere dell'aiuto? Per il momento si sa come la pensa Fico che a Napoli il 13 così ha parlato: «I Comuni sono il primo pezzo di Stato sul territorio, sono in trincea, dove tutto è più difficile, e sono coloro che erogano i servizi, anche quelli sociali, ed è giusto che vengano aiutati, non soltanto alcuni, ma nella loro totalità, con una legge complessiva di riordino economico finanziario. E Napoli deve essere senza dubbio aiutata».
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