Il presidente dell'Ordine: «Il 118 senza medici solo 4 specialisti formati ogni anno»

Il presidente dell'Ordine: «Il 118 senza medici solo 4 specialisti formati ogni anno»
di Ettore Mautone
Lunedì 15 Ottobre 2018, 10:19
3 Minuti di Lettura
Silvestro Scotti - fresco di conferma al vertice nazionale della Fimmg, il maggiore sindacato di categoria dei medici di medicina generale - considera giusta la proposta della Regione, annunciata ieri sul Mattino, di riattivare i corsi di formazione post laurea per l'emergenza. Corsi della durata di 400 ore, necessari per reclutare in pochi mesi nuovo personale da impiegare sulle ambulanze del 118.

Scotti, come si fa a riqualificare la rete logora dell'assistenza in emergenza in Campania?
«A mio avviso i mali della Campania sono eredi di quelli di un sistema che a livello nazionale è disciplinato in maniera insufficiente».

Cosa intende esattamente?
«Nell'ultimo anno del corso di laurea gli studenti potrebbero svolgere alcuni esami e ore di formazione che all'atto della laurea ne consentano l'impiego, come primo accesso al lavoro, nel 118».

Oggi come funziona invece?
«La norma del 118 è stata disegnata a livello nazionale molti anni fa e permette l'accesso solo ai medici laureati che abbiano svolto il corso di formazione di 400 ore per la medicina dell'emergenza come precari sulle autoambulanze. Oppure per i medici che hanno la specializzazione in medicina generale che godono di una convenzione a tempo indeterminato».
 
E gli specialisti in medicina dell'emergenza?
«Sono pochi e quasi tutti sono assorbiti dai concorsi negli ospedali».

E cosa pensa dell'impiego nel 118 degli specialisti ambulatoriali?
«Costano di più e sono già impiegati soprattutto nei pronto soccorso. Quelli del 118 devono comunque conseguire il corso di 400 ore anche se specializzati perché altrimenti si rischiano ricorsi da parte degli esclusi».

Perché le Asl non svolgono da anni il corso di formazione?
«Perché siamo in piano di rientro e le piante organiche segnavano un elevato numero di medici in servizio».

Invece mancano...
«Si, ciò accade perché molti sono emigrati e chi può va a fare altro. La paga è bassa, le responsabilità tante ed è un lavoro usurante e anche rischioso per le aggressioni».

E allora come se ne esce?
«Sul piano regionale le Asl devono tornare a svolgere il corso di formazione. Ma le Asl devono partire in contemporanea per evitare transumanze di personale tra una Asl e l'altra».

La Regione dunque propone correttamente un bando unico?
«Si, ma per legge sono sempre le aziende sanitarie a doverlo proporre».

Per quale motivo?
«Perché il personale e i rapporti di lavoro sono definiti dal contratto della medicina convenzionata».

Chi sono i medici del 118 dunque?
«Essenzialmente guardie mediche e i medici in possesso della specializzazione triennale in medicina generale. I primi inquadrati con contratti in convenzione a tempo determinato i secondi in convenzione ma a tempo indeterminato».
Come si fa dunque ad assumere nel 118?
«Ci sono due strade e riguardano i medici convenzionati».

Non c'è possibilità di carriera?
«In teoria sì, con la stabilizzazione. Che però prevede la pubblicazione di graduatorie di carenze di medici di emergenza. Ma in Campania da 12 anni non si pubblicano e le piante organiche sono tra le più folte d'Italia, oltre 1330 medici di emergenza».

E allora perché mancano sulle ambulanze?
«Molti medici sono vecchi, molto sono stati spostati in altre attività, altri ancora hanno vinto concorsi per fare altro nella medicina di famiglia o specializzatisi lavorando nei pronto soccorso».

Ci sono altre possibilità di passaggio dei personale alle dipendenze?
«Ci sono esperienze con sanatorie per le ex guardie mediche in Campania come in altre Regioni. Ma poi tutto si è arenato».

E oggi?
«Oggi per avere un dipendente serve solo il concorso e il possesso della specialità in emergenza. Gli specialisti che si contano sulla punta delle dita.Ogni anno in Campania si formano solo 4 specialisti in pronto soccorso che, quando reclutati dalle Asl, vanno a lavorare nei pronto soccorso non certo sulle autoambulanze».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA