Napoli, intitolata a Federico Zvab la sezione Anpi della Cgil: «L’antifascismo è un valore culturale»

Zvab fu un protagonista della Resistenza rischiando la propria vita durante le Quattro Giornate di Napoli.

Napoli, intitolata a Federico Zvab la sezione Anpi della Cgil: «L’antifascismo è un valore culturale»
di Alessio Liberini
Sabato 12 Novembre 2022, 17:44 - Ultimo agg. 17:50
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«Vogliamo fare dell’antifascismo un valore culturale che sia materia quotidiana per le giovani generazioni, per noi stessi, per il gruppo dirigente e allo stesso tempo per ribadire il valore dell’Anpi perché si è partigiani sempre». Così il segretario della Cgil di Napoli e Campania, Nicola Ricci, motiva la scelta di intitolare la sezione Anpi del sindacato partenopeo a Federico Zvab. Originario di Trieste Zvab fu un protagonista di spicco della Resistenza italiana rischiando la propria vita per la Patria durante le Quattro Giornate di Napoli. La città dove si è spento nel 1988.

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Per questa ragione da oggi la sezione dell’Associazione Nazionale Partigiani d'Italia della Cgil, la più grande del territorio metropolitano che conta oltre cento iscritti, porta il nome dell’antifascista e sindacalista Federico Zvab.

Al partigiano, già segretario della Cgil di Napoli, è stato inoltre dedicato un labaro svelato questa mattina a termine dell'incontro promosso dalla Camera del lavoro in occasione di «Cgil Aperta».

All’evento, intitolato «Zvab, l’antifascismo e le Quattro Giornate di Napoli», hanno preso parte - oltre al leader del sindacato campano, Nicola Ricci - Ciro Raia, presidente provinciale dell'Anpi, Raffaele Paudice, segretario Cgil Napoli e Campania, Chiara Marciani, assessore al Lavoro del Comune di Napoli, Nino Cavaliere, Spi Cgil Napoli, Guido D’Agostino, presidente dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza e Natalia Marino, direttrice di Patria Indipendente, il giornale dell’Anpi Nazionale.

«Federico Zvab - ha spiegato il presidente dell’Anpi di Napoli, Ciro Raia - era un triestino esule, che ha organizzato scioperi in Belgio, ha combattuto nelle Quattro Giornate di Napoli, nella guerra in Spagna ed è stato un compagno della Cgil. La Camera del lavoro ha la prima sezione, per numero di iscritti, dell'Anpi di Napoli. Ci è sembrato giusto intitolare la struttura proprio a Zvab».

Un’occasione che è stata utile per fare memoria dal momento che «nel nostro territorio – prosegue Raia - non c'è l'abitudine al ricordo e si perde traccia della memoria e spesso non consegnamo niente ai giovani. Se mettiamo nomi giusti alle strade e alle sedi, se mettiamo lapidi, spieghiamo così anche la storia del 900. Oggi viviamo un momento difficile in cui non c'è connessione tra cultura e pensiero. Probabilmente è colpa della politica. Le associazioni come la nostra, i sindacati, i partiti che si stanno ricostruendo hanno il dovere di pensare ad una grande alleanza perché ci possa essere un riconoscimento dei fatti e dei personaggi che hanno fatto la storia d'Italia. Per noi dell'Anpi, la memoria significa crescere nel presente, assumersi responsabilità per oggi e progettare il domani».

Ma per conoscere il futuro bisogna necessariamente studiare il passato. «In quei giorni difficili del 1943 – ricorda il segretario della Cgil di Napoli e Campania, Nicola Ricci - Napoli, città medaglia d'oro della Resistenza, si ribellò contro la violenza e i soprusi prodotti dall'occupazione nazista. Siamo preoccupati, perché in questi giorni, a fronte di una mancanza di risposte ai bisogni insoddisfatti, si fanno passare slogan come "Prima gli italiani". La gente ha perso la fiducia nei confronti dei partiti e delle istituzioni, ma c'è una parte politica che pensa di dare risposte utilizzando i soliti luoghi comuni: "i migranti sono un pericolo per il Paese, le diseguaglianze riguardano solo alcune parti del Paese come il Sud, il reddito di cittadinanza è uno strumento clientelare". E non si pensa al dramma della povertà e a programmare riforme che abbiano alla base il riconoscimento di bisogni essenziali e dei diritti». «Il Paese - evidenzia Ricci - necessita di risposte strutturali di carattere economico e sociale».

«Questa intitolazione – osserva invece l’assessora al Lavoro e ai Giovani di Palazzo San Giacomo, Chiara Marciani – rappresenta l’importanza di un simbolo: spesso dimentichiamo quanto i simboli possano ricordarci, costantemente, quelli che sono stati i sacrifici e le battaglie affrontate per la libertà».

«Lasciare una testimonianza fissa in questa sede – precisa Marciani – è importante anche per i nostri giovani. Come la storia ci insegna è fondamentale ricordare quello che è successo per la salvaguardia della nostra libertà. Come è stato fatto a Napoli durante le Quattro Giornate. È sempre rilevante ricordare ciò che ha fatto la nostra città specialmente in questo periodo: con una guerra nel cuore dell’Europa e tanti conflitti, meno noti, in tante altre parti del mondo».

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