«La stabilizzazione della vergogna». Così la Cisl funzione pubblica etichetta le assunzioni che il Comune di Napoli si appresta a formalizzare con la platea storica dei lavoratori socialmente utili. Tutto è chiaramente subordinato all'approvazione del bilancio, che andrà in aula oggi. Nella lunga missiva a firma del dirigente sindacale lsu, Luigi Girasole, e del coordinatore Cisl fp Agostino Anselmi, inviata al sindaco de Magistris, al suo vice Panini, all'assessore al Lavoro Buonanno, si accendono i riflettori sulle modalità si stabilizzazione che verranno applicate da Palazzo San Giacomo. «Dopo 25 anni gli lsu si legge - non hanno ricevuto nessun contributo previdenziale, seppur figurativo, ai fini pensionistici (né dall'Inps, né dal loro datore di lavoro, in questo caso il Comune di Napoli, che ogni mese per le prestazioni rese forniva lo statino paga). Non gli è riconosciuta l'infermità per malattia, le ferie, tantomeno il Tfr, né la retribuzione economica da parte del Comune».
«Quanto sta accadendo in queste ore al Comune, in merito alla stabilizzazione degli lsu incalzano Girasole e Anselmi - è una cosa vergognosa.
Ma come si arriva a tutto questo? «La scelta scaturisce da un bando di selezione che va considerato illegittimo rimarcano ancora Girasole e Anselmi - preparato in gran fretta per onorare gli impegni assunti dall'amministrazione. Senza preoccuparsi minimamente dei danni e delle ingiustizie che si produrranno a questi lavoratori dopo 25 anni di sofferenze sociali ed economiche». La stabilizzazione degli lsu appena un mese era stata al centro di un dibattito in Consiglio comunale finito malissimo, con l'aggressione subita dai consiglieri di opposizione, da parte di alcuni lavoratori, a margine della seduta di assise cittadina. Offese gratuite, una rissa sfiorata e intimidazioni a non votare contro la manovra contabile, nonostante questa sia varata dall'amministrazione.
Intanto ieri, lo sciopero nazionale del pubblico impiego indetto da Cgil, Cisl e Uil, per assunzioni, lotta al precariato, sicurezza e contratto ha visto nel Comune di Napoli una partecipazione irrisoria.