«Le operazioni di “Alto impatto” sono importanti ma a Napoli a serve una gestione ordinaria della scurezza che sia al passo con i tempi e con le mutate necessità della città». Il sindaco Gaetano Manfredi ha messo al primo posto della sua agenda la questione sicurezza: l’omicidio di Giovanbattista Cutolo e prima di Francesco Pio Maimone due ventenni o poco meno e l’intensa attività criminale giovanile e non che affligge Napoli è una piaga che frena la città. «A noi - insiste l’ex rettore - serve una gestione nuova della sicurezza ordinaria che tenga presente dei cambiamenti sociali». E poi annuncia una novità per i vigili urbani: «Per tutti gli eventi, dai concerti alle partite di calcio il costo dei vigili urbani deve essere a carico dei privati». Insomma, la questione sicurezza in ogni suo aspetto è la prima delle priorità nell’agenda dell’ex rettore.
Intenso lo scambio di visite e di opinioni sull’argomento con il Viminale retto dal ministro Matteo Piantedosi. «C’è di certo una sensibilità da parte del Governo e del ministro su Napoli. Mi sono stati promessi più uomini e con il Questore stiamo discutendo su una diversa organizzazione del pattugliamento». Ed è questo il cuore della richiesta-appello del sindaco a chi ha in mano il pallino del governo delle forze dell’ordine. Il Comune è collaborativo, ma il timore che possa essere individuato come il terminale del “caso sicurezza” in città pur non avendo nessun compito istituzionale sull’ordine pubblico, dalle parti di Palazzo San Giacomo è molto alto. «Oggi ci troviamo in una situazione in cui soprattutto nelle grandi città il tema del controllo del territorio di sera e di notte è uno degli argomenti più critici.
I dispositivi - spiega Manfredi - per come sono organizzati si riferiscono a dei tempi in cui le attività si svolgevano prevalentemente di giorno perché le strade di notte erano vuote, adesso invece la società è molto cambiata e le grandi città, soprattutto in alcune zone, vivono anche la notte, e dunque c’è bisogno di un’organizzazione e di un cambiamento che tengano conto di queste necessità per contrastare i crimini e anche per dare una maggiore percezione di sicurezza ai cittadini».
Parole chiare quelle di Manfredi di qui i suoi distinguo: «C’è una sensibilità alla necessità di adattare le modalità di controllo del territorio alle esigenze attuali. Noi dobbiamo distinguere gli interventi straordinari, come quelli delle operazioni di Alto Impatto che si stanno eseguendo, rispetto alla gestione ordinaria della sicurezza».
In questo contesto Napoli è chiamata ad adeguarsi ai regolamenti delle altri grandi città e a una legge dello Stato: vale a dire che le prestazioni dei vigili urbani in regime straordinario quando ci sono grandi eventi - come i concerti, l’esempio è quello di Liberato di queste ore o i match del Napoli - devono essere pagate dai privati cioè da coloro che organizzano gli eventi. È Manfredi ad annunciare che la delibera sull’argomento è alle battute finali. «Nei prossimi - racconta - la giunta approverà il regolamento che obbligherà i privati che realizzano eventi e manifestazioni in città a farsi carico del costo dei servizi della polizia municipale». La stesura del regolamento nasce dalla necessità di applicare una norma dello Stato in vigore dal 2017.
«Stiamo limando il testo - conclude Manfredi - e stiamo anche vedendo i regolamenti in vigore in altre città, come Milano e Roma, e ci stiamo confrontando in sede Anci affinché il provvedimento sia in linea con quello che si fa a Milano e Roma così da avere delle regole che siano omogenee. Nel giro di qualche giorno lo porteremo in giunta per l’approvazione».
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