Gaetano Manfredi sindaco di Napoli: «Con i fondi Pnrr miglioreremo la vita di Napoli»

Gaetano Manfredi sindaco di Napoli: «Con i fondi Pnrr miglioreremo la vita di Napoli»
di Luigi Roano
Sabato 12 Febbraio 2022, 23:44 - Ultimo agg. 14 Febbraio, 07:27
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Allora sindaco Manfredi: è la settimana del patto con il governo. Il dossier del Comune che deve firmare anche il premier Draghi, sostanzialmente le garanzie che deve dare Palazzo San Giacomo a fronte del contributo da 1,3 miliardi, è pronto?
«Sì, è stato preparato dall’assessore Baretta che ha lavorato molto intensamente e in stretto contatto con il Mef per definire il percorso guardando soprattutto alla riscossione e al patrimonio che sono i due grossi temi in questione». 

A quando la firma e da quel giorno si può dire che concretamente le azioni di rilancio per la macchina amministrativa inizieranno a prendere forma?
«La firma ci sarà nei prossimi giorni, non abbiamo ancora la data precisa perché non riguarda solo Napoli ma anche le altre città che come noi hanno avuto accesso ai contributi del governo. Siamo in attesa della convocazione a Roma nel momento in cui si firma, lo scenario economico si stabilizzerà e ci consentirà una agibilità rispetto alla situazione finanziaria attuale. Si lavorerà con maggiore tranquillità. Certo non abbiamo risolto tutti i problemi di Napoli, servirà un po’ di tempo ancora».

Sulla riscossione, la parte coattiva, il Comune si affiderà a aziende esterne?
«La riscossione coattiva ha dato risultati molto deludenti, l’idea è di affidarci a un player nazionale». 

La prima mossa concreta del Comune quale sarà dopo la firma? Che segnale intende dare a Napoli? 
«Noi confidiamo di avere una maggiore disponibilità finanziaria e la concentreremo in due filoni. La manutenzione ordinaria, a partire da quella stradale, e i servizi sociali. Il contrasto alle povertà educativa e sociale, in primis per i fragili e i senza fissa dimora».

C’è un emendamento del Pd che potrebbe dare nuova liquidità bloccando alla quota attuale la copertura del “Fondo crediti dubbia esigibilità”: stanno così le cose?
«Sì è vero ed è un merito della città, lo attribuisco a Napoli.

Che ha aperto a una nuova sensibilità verso i problemi dei grandi comuni fortemente penalizzati dalle politiche dei governi centrali. Che hanno la grande responsabilità di garantire servizi di qualità a milioni di cittadini. Dare agibilità ai Comuni significa migliorare la qualità della vita dei cittadini. Se la riscossione migliorerà la quota da accantonare nel Fondo diminuirà sempre di più e avremo nuove risorse». 

A Draghi - quando lo incontrerà per la firma - sottoporrà altri dossier Napoli? 
«Già nell’interlocuzione con il ministro Daniele Franco così come con gli altri ministri ho visto una grande attenzione sull’uso delle risorse del Pnrr. È una occasione molto importante per fare investimenti che la città aspetta da anni, quando mi confronterò con Draghi so che avrà la stessa sensibilità». 

La cultura: sindaco lei ha la delega, ha strutturato un piano di azioni concrete? Per esempio l’arte contemporanea è sdoppiata tra Pan e Madre, la sensazione è che questi due spazi abbiano bisogno di riconquistare una identità non trova?
«Il Madre è di competenza regionale, il Pan è un sito comunale. Tra qualche settimana presenteremo alla città la nostra visione della politica culturale. Vogliamo aprire un dibattito su questo tema. In questa politica culturale c’è un ruolo importante dei grandi contenitori napoletani: Maschio Angioino, Castel dell’Ovo e il Pan. Questi siti necessitano di investimenti perché non si fa manutenzione da molti anni. E dovranno avere un’idea e una identità che passa per un nuovo modello di gestione». 

Vale a dire?
«Gli usi di questi siti e poi c’è il tema della bigliettazione. Potremmo incassare molto di più soldi che poi andrebbero reinvestiti negli stessi siti. Oggi invece i fondi per Maschio Angioino, Castel dell’Ovo e Pan rientrano nel bilancio generale del Comune». 

Il ministro Franceschini è molto vicino a Napoli come dimostra l’ultima erogazione di 2 milioni per far rinascere le periferie attraverso l’arte e la cultura. Con lui ha discusso di qualche grande evento internazionale a Napoli e magari nelle periferie?
«Un tema sul quale mi sono molto confrontato con Franceschini, la rigenerazione delle periferie non è solo fisica ma sociale e la bellezza, la cultura sono temi fondamentali per dare identità e dignità alle periferie. Nel momento in cui avremo la disponibilità ci sarà un bando per poi sostenere un piano di attività teatrali, artistiche e musicali, questo prevede la legge». 

A proposito del ministro Franceschini, l’alto tasso di litigiosità del presidente De Luca con il governo e in queste ore anche con Franceschini può avere effetti negativi per Napoli?
«Ho ottimi rapporti con il governo stiamo collaborando con tutti i ministri non vedo preoccupazione su questo fronte».

Napoli città immobile - lo ha detto lei in campagna elettorale e appena ha indossato la fascia tricolore - la rigenerazione urbana potrebbe essere il motore per rimettere in moto la città? E in che modo?
«Napoli ha delle aree con una grande potenzialità di investimenti: in primo luogo Bagnoli, poi la ex Manifattura tabacchi e ancora l’allargamento del Centro direzionale per non parlare dell’area nord. Dove c’è necessità di investimenti pubblici. A Milano tutto è stato fatto da investitori privati. Napoli deve riappropriarsi di questa capacità per dare risposte ai bisogni di case, dell’innovazione tecnologica: penso al grande distretto digitale di San Giovanni a Teduccio. E ancora Napoli non ha un palazzetto dello sport e nemmeno un centro congressi». 

Quando parla di adeguamento del Prg a cosa pensa? Faccia qualche esempio. Dove immagina una variante oltre che per Bagnoli?
«Abbiamo un Prg da rinnovare ma senza ulteriore consumo di suolo, non è nella direzione di una città sostenibile. Agiremo su una serie di vincoli di destinazione d’uso. I bisogni della città sono cambiati e ci serve questa flessibilità del Prg. Penso a Napoli est dove ci sono tante aree dismesse, c’è possibilità di trasformazione urbana come nell’area occidentale con demolizione e ricostruzione. Ci stiamo lavorando e stiamo insediando un ufficio di Piano».

Movida, il prossimo fine settimana sarà quello delle nuove regole?
«Regole più stringenti sugli orari di chiusura, poi bisognerà mettere man o al regolamento per gli esercizi pubblici anche questo molto vecchio».

Il caso della scuola ai Camaldoli sollevato dal Mattino è molto spinoso, ne ha parlato con il governo per cercare una soluzione? 
«È un caso estremo che soffre di un errore di impostazione iniziale, recuperare quel sito è molto difficile, stiamo valutando se a livello regionale e nazionale ci sia una possibilità perché ci serve qualcosa di straordinario, con le regole ordinarie non si può fare nulla». 

Una delle principali forze di maggioranza in Comune, il M5S è in crisi. Preoccupato per gli effetti che potrebbe avere sullo stesso Comune? Lei ha incontrato Fico: il presidente cosa le ha detto al riguardo?
«Il M5S sta dando un grande contributo con il gruppo consiliare e gli assessori, non sono preoccupato, ho ottimi rapporti con tutti gli esponenti del movimento napoletano. Esiste una fase di difficoltà interna. Ne ho parlato con il presidente Roberto Fico ma anche con Luigi di Maio con il quale ho un rapporto antico e con lo stesso Giuseppe Conte. Sono convinto che sia lui il leader».

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