Forza Italia Campania, la grande fuga da Berlusconi: «Traditi, i nostri voti altrove»

Forza Italia Campania, la grande fuga da Berlusconi: «Traditi, i nostri voti altrove»
di Valentino Di Giacomo
Giovedì 25 Agosto 2022, 23:59 - Ultimo agg. 26 Agosto, 15:11
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«Lo diciamo molto chiaramente, i nostri voti non andranno a Forza Italia. Presto rimetteremo le deleghe di partito». Vanno via dal partito di Berlusconi i parlamentari uscenti Domenico De Siano, Antonio Pentangelo e Carlo Sarro, tutti con quasi 30 di militanza in Fi. Una slavina perché, con loro, dice addio Marzia Ferraioli, parlamentare uscente salernitana, mentre già arrivano le prime defezioni da parte di alcuni amministratori locali di tutta la Campania. Ieri mattina i quattro parlamentari hanno spiegato le loro ragioni in conferenza stampa. Forti le accuse verso l’attuale coordinatore Fulvio Martusciello, pur se mai nominato dai quattro. Un vero e proprio terremoto, il caos liste lascia strascichi per il prosieguo della campagna elettorale. «Nulla di personale - hanno spiegato - ma almeno meritavamo un trattamento diverso, noi continueremo a fare politica, ma ci aspettavamo qualche spiegazione, soprattutto sui criteri secondo i quali è stata decisa la nostra esclusione».

L’approdo, pur se non potranno essere candidati, sarà probabilmente il Terzo Polo di Renzi e Calenda. Non a caso subito è arrivata la sponda da parte di Italia Viva. «Quello che sta accadendo fra i forzisti è davvero clamoroso e va seguito con grande attenzione - ha detto Graziella Pagano, coordinatrice napoletana di Iv - noi siamo gli unici che hanno non solo determinato la nascita del governo Draghi ma che lo hanno sostenuto con coerenza fino ad oggi e continuiamo a pensare che sia il premier migliore anche per la prossima legislatura nella quale deve essere chiaro che neanche una virgola del Patto per Napoli deve essere messa in discussione.

Per questo siamo la casa naturale di tutti coloro che vogliono lavorare a una prospettiva politica autenticamente liberal-democratica, riformista, repubblicana». Porte aperte. 

«La politica - hanno detto i forzisti uscenti - la si può fare in tanti modi. Apporteremo la nostra consistenza elettorale a un partito che porta avanti i valori in cui crediamo, e che non sarà Forza Italia. Dobbiamo valutare». A Sarro è stato chiesto se il loro percorso politico ora muove verso il Terzo polo: «Adesso organizzeremo degli incontri con i sostenitori, gli amministratori, i rappresentanti del territorio e gli amici di tutte le province, con i quali ci siamo confrontati e con i quali collegialmente come abbiamo sempre fatto matureremo delle decisioni condivise». De Siano ha spiegato con chiarezza come è avvenuta l’esclusione del nucleo storico di Fi. A nulla era valso il suo gesto «per pacificare il partito in Campania» cedendo il ruolo di coordinatore a 3 settimane dalla presentazione delle liste. 

«Non posso che essere grato a Berlusconi e - ha detto l’ex coordinatore - grazie a Forza Italia ho guidato il partito in Campania e ho fatto il parlamentare per diverse legislature. Ma al tempo stesso devo riconoscere che Forza Italia è Berlusconi e, se si verificano queste cose, è perché Berlusconi ha ritenuto che potessero accadere. Ho sentito Berlusconi appena 7 giorni prima della presentazione delle liste, abbiamo chiacchierato sulla situazione della Campania, ma nulla trapelava rispetto a quanto poi è accaduto. Successivamente ho sentito l’onorevole Fascina, la sua compagna, alla quale abbiamo ribadito le iniziative che nel corso delle settimane precedenti avevamo messo in atto e abbiamo ricevuto rassicurazioni sul risultato finale. Prendiamo atto che così non è stato, senza ricevere spiegazioni». Sulla stessa scia Carlo Sarro: «Non avrei mai immaginato nella mia vita di trovarmi in questa situazione, e l’idea di dovermi staccare dalla comunità politica nella quale ho vissuto mi lascia la morte nel cuore. Non è un giorno felice, ma di fronte alla realtà dobbiamo maturare consapevolezza, perché con tutta la stima per Berlusconi c’è una linea di galleggiamento, se si va al di sotto lo scafo affonda. Questa linea è la dignità, che va garantita a tutti. Essere trattati in questo modo e senza ricevere alcun tipo di chiarimento e giustificazione, o motivazione né preventiva né post, ci impone una scelta. Prendiamo atto di una situazione e traiamo le conseguenze». De Siano ha anche stigmatizzato il comportamento dell’attuale capogruppo a Palazzo Madama, Annamaria Bernini, che da emiliana ha trovato ospitalità proprio nelle liste campane. «Con lei, al Senato, ho sempre avuto un ottimo rapporto - ha detto il senatore ischitano - invece non mi ha neppure chiamato. Fa male sul piano personale questo comportamento, molto più che su quello politico». Pentangelo ha spiegato di aver ricevuto un laconico messaggio con la comunicazione della sua esclusione un minuto prima della consegna delle liste. 

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Con gli uscenti ci sono i due consiglieri di Napoli, Guangi e Savastano, ma anche Maurizio Moschetti e Francesco De Giovanni (presidenti uscenti della prima e settima Municipalità a Napoli). In provincia la slavina è stata avvertita: lasciano il vice sindaco e capogruppo di Fi a Qualiano, il vicecoordinatore regionale Alfonso Sequino di Giugliano, il sindaco uscente Luca Capasso e gli ex consiglieri comunali di Ottaviano, i coordinatori di Santa Maria La Fossa, la coordinatrice di Caserta Rossella Gravina. Tutti voti - sommandoli migliaia - in libera uscita e altri, sul territorio, annunciano di lasciare nei prossimi giorni.

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