Sanità, il ministro Grillo attacca De Luca: «Snobba lo Stato»

Sanità, il ministro Grillo attacca De Luca: «Snobba lo Stato»
di Maria Pirro
Giovedì 17 Gennaio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 13:20
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«Quando il governo precedente aveva nominato i commissari per la sanità, De Luca non li ha fatti lavorare. Lo Stato era andato ad aiutare la Regione Campania e, per tutta risposta, il presidente ha mandato a quel paese lo Stato». Così il ministro della salute Giulia Grillo, ieri mattina a Tg2 Italia, torna a intervenire sul caso formiche diventato scontro politico dopo l'appello dei vertici dell'ospedale San Giovanni Bosco che hanno chiesto di non «essere lasciati soli». E il governatore replica piccato: «Leggetevi gli atti, non ho nulla da aggiungere». Ma la polemica a distanza va avanti sui lavori mancati, i fondi congelati e l'enorme degrado in corsia. E i sindacati dell'Asl Napoli 1 Centro proclamano lo sciopero per metà febbraio e annunciano una denuncia alla Corte dei Conti.
 
«Il mio unico potere», precisa il ministro, «è quello di fare ispezioni e sostenere con un finanziamento se la Regione Campania ci chiede soldi», cosa che fino a oggi «non ha fatto». La situazione di degrado del presidio in cui è anche crollato il soffitto in una sala operatoria «dura tempo e appare ancora più incredibile, alla luce di questo: che la Regione non abbia chiesto neanche un centesimo per ristrutturare». Grillo cita il documento inviato al ministero sul restyling della rete ospedaliera, «da cui emerge che non è stato chiesto nulla». Ma il suo dicastero «sta già facendo tutto il possibile: abbiamo mandato ispettori ministeriali e Nas, ma le regioni sono autonome nell'organizzazione». In più, «lo Stato può aiutare con la figura dei commissari - avverte, ipotizzando la nomina di un triumvirato -, sempre che le Campania sia disposta ad accettare l'aiuto da parte dello Stato».

A proposito del San Giovanni Bosco, Grillo aggiunge: c'è stata «una catena di inadempienze» da parte della ditta delle pulizie che non le ha effettuate come avrebbe dovuto, ma anche da parte di chi avrebbe dovuto controllare e non lo ha fatto. «Se poi ci sia stata anche una situazione di criminalità, come denunciato, la cosa si complica. Ma ciò non esime la ditta di pulizie dallo svolgere il suo compito». E l'esternalizzazione dei servizi «non deve essere una scusa per scaricare le responsabilità». Sul punto, il manager dell'Asl Napoli 1 Centro, Mario Forlenza, annuncia «verifiche interne», ma sottolinea anche il suo impegno per pubblicare il bando di gara e riaffidare l'appalto dopo tre lustri.

«Negli ospedali si fanno le gare per le imprese di pulizia, non si fanno le proroghe per 15 anni. Quindi ora facciamo le gare e così vediamo se si fanno le pulizie», ribadisce il governatore e commissario alla sanità, Vincenzo De Luca. E, in merito ai fondi non richiesti per il San Giovanni Bosco, chiarisce a suo modo: «La Regione ha presentato il piano per l'edilizia ospedaliera ma al ministero si sono inventati la certificazione della vulnerabilità sismica necessaria prima di approvare il piano, un'idiozia... Dovrei fare la vulnerabilità degli edifici pur avendo gli uffici tecnici sguarniti per il blocco turn over? E non era meglio dare il via ai lavori e metterci dentro anche il rischio sismico?» Di qui la richiesta di 15 milioni, avanzata al ministro, per gli adempimenti. De Luca contrattacca: «Stanno cercando di non immettere le risorse perché non hanno soldi, questa è la verità». Non solo per la Campania: nella conferenza delle Regioni, che si riunisce oggi, «ci sarà la prima verifica sul patto per la salute triennale su cui non abbiamo ancora certezze finanziarie».

Poi, il presidente-commissario elenca altri problemi, come le aggressioni ai camici bianchi, spiegando che «i medici non partecipano ai concorsi sui pronto soccorso e quei pochi che li vincono se ne scappano dopo qualche giorno». Sospira: «Governare qui la sanità non richiede un lavoro amministrativo ma da capitano di ventura, con la spada e la corazza». E, rivolgendosi ai professionisti, in un incontro ieri al Cardarelli, dice: «Vi è capitato un capitano di ventura, sfruttatelo per cambiare le cose».

Non mancano le reazioni politiche sul fronte regionale e nazionale. Un affondo è contro Grillo: «Dà la colpa a De Luca, dà la colpa al ministero. Intanto, i malati del San Giovanni Bosco sono costretti a convivere con le formiche. Ma un sussulto di responsabilità anziché giocare allo scaricabarile?», cinguetta il vicepresidente della Camera, Mara Carfagna. Contro de Luca interviene il consigliere campano del Movimento Cinque Stelle, Valeria Ciarambino, che stigmatizza la decisione di prevedere «oltre cinque milioni di soldi pubblici in dono a quattro strutture private religiose. Un caso, quest'ultimo, che non ha precedenti», nell'ambito del piano campano per l'edilizia ospedaliera. E, al governatore, Ciarambino chiede di spiegare «per quale ragione ha speso meno di un terzo del miliardo e 700 milioni delle prime due fasi del programma straordinario. Soldi che si sarebbero potuti investire, tra l'altro, per ammodernare proprio ospedali come il San Giovanni Bosco».
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