Municipalità paralizzate a Napoli,
il caso è al vaglio dei pm

Municipalità paralizzate a Napoli, il caso è al vaglio dei pm
di Leandro Del Gaudio, Dario De Martino
Sabato 18 Giugno 2022, 11:47
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Potrebbero decidere di andare a fondo. E di convocarli uno per uno, nel tentativo di capire per quale motivo hanno tenuto imballato un pezzo della nostra macchina amministrativa. Potrebbero decidere di approfondire, tanto per definire il perimetro di eventuali responsabilità penali. Fatto sta che la storia delle Municipalità senza giunte, senza assessori, senza una gerarchia ufficiale rischia di diventare un fatto di rilevanza penale. È in queste ore sul tavolo dei pm della Procura di Napoli l'esposto del difensore civico della Campania, che ha sollevato da diversi giorni il problema della mancata nomina degli assessori nelle municipalità cittadine, a distanza di ben nove mesi dal voto per il rinnovo dei dieci parlamentini. Una impasse politico-amministrativa, che potrebbe diventare materiale investigativo, alla luce di quanto avvenuto in particolare nell'ultimo mese.

Ricordate gli interventi in Regione e in Comune? È stato il difensore civico a diffidare i dieci presidenti e a dare inizio a una procedura di commissariamento che è rimasta sulla carta. Decisivo, l'intervento del Tar, che ha sospeso il commissariamento, indicando però la rotta ai dieci esponenti di vertice dei rispettivi parlamentini: sono nomine importanti per il buon andamento delle articolazioni territoriali della nostra pubblica amministrazione, hanno chiarito i giudici amministrativi. Ma non è finita. Appena pochi giorni fa c'è stato un ulteriore intervento, sia sotto il profilo politico che strettamente amministrativo: è stato il sindaco Gaetano Manfredi a dare 15 giorni ai presidenti per nominare le giunte, con un intervento che - è giusto sottolinearlo - ha il carattere del vincolo normativo. E non è tutto. Si è mosso per la seconda volta in questa storia, il difensore civico che ha convocato nel suo ufficio - per i giorni 22 e 23 prossimi - tutti i presidenti che non hanno ancora adempiuto alla nomina dei propri assessori.

Ma per quale motivo risulta tanto difficile sciogliere questi nodi? E quali sono le municipalità più in avanti nella definizione delle proprie squadre di governo? Cominciamo col dire che ogni presidente deve nominare tre assessori (che percepiscono uno stipendio di tremila euro al mese, nel corso del proprio mandato), più un vicepresidente (che deve essere scelto necessariamente tra i nomi dei consiglieri eletti). Al momento sono due le municipalità che hanno deciso di superare lo stallo iniziale: parliamo della sesta (Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio); della Prima (Chiaia, San Ferdinando e Posillipo), che hanno completato quasi tutti i tasselli a disposizione. Il resto è fermo. Probabile che dietro questa impasse ci sia la difficoltà di trovare una sintesi tra i partiti vincenti alle ultime elezioni, vale a dire il Pd, il M5S e le civiche che appoggiavano l'ex rettore di Napoli Gaetano Manfredi.

Delle otto Municipalità che non hanno ancora una Giunta, tre sono a guida Movimento 5 Stelle (terza, settima e ottava); e tre hanno presidenti del Pd (nona, decima e quinta anche se la presidente Cozzolino di Vomero-Arenella è più vicina all'area deluchiana).

Anche il quarto Municipio è a trazione deluchiana, mentre la seconda ha un presidente di Europa Verde. Forte l'asse dem-M5S per trovare un'intesa comune sulle rispettive Municipalità. L'idea su cui stanno lavorando democrat e grillini è quella di nominare nelle loro Municipalità solo il vicepresidente e tre assessori su quattro, lasciando una casella scoperta, così come hanno fatto le due Municipalità che hanno già nominato le Giunte. Un'opzione che potrebbe salvaguardare le liste più piccole.

Le dieci posizioni rimaste, una per ogni Municipalità, potrebbero essere utilizzare così per le compensazioni rispetto alle liste della maggioranza che non hanno ottenuto assessori, provando così anche a rispettare lo schema di ripartizione delle poltrone dettato un mese fa da Palazzo San Giacomo. Strategie politiche a parte, ora si attende la mossa della Procura. Il fascicolo è sul tavolo del pm Immacolata Sica, magistrato di spicco del pool reati contro la pubblica amministrazione, si attendono possibili iniziative investigative.
 

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