Napoli, i navigator chiamano Mattarella: «Incontriamoci a Pietrarsa»

Napoli, i navigator chiamano Mattarella: «Incontriamoci a Pietrarsa»
Giovedì 3 Ottobre 2019, 18:41 - Ultimo agg. 4 Ottobre, 07:06
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I navigator campani saranno presenti sabato 5 ottobre a Pietrarsa in occasione della visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui chiedono un incontro al termine delle celebrazioni «affinché un suo intervento possa sbloccare finalmente l'assurda situazione che da oltre 70 giorni ci vede bloccati in un limbo». Lo annunciano i 471 navigator che attendono ancora di poter avviare il proprio percorso formativo e di lavoro. In questi mesi i navigator campani hanno tenuto manifestazioni, presidi e avviato per alcuni giorni lo sciopero della fame con lo scopo di ottenere che il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, firmasse la convenzione con Anpal Servizi necessaria al loro inserimento nei centri per l'impiego regionali.

«Il nostro auspicio - spiegano - è che dal Colle possa giungere un messaggio al presidente della Regione De Luca, perché dia seguito agli impegni precedentemente assunti in Conferenza Stato-Regioni così da permetterci di assumere gli incarichi per i quali siamo stati selezionati con pubblica procedura. Cogliamo l'occasione fin da adesso - aggiungono - per appellarci al presidente Mattarella, quale arbitro e garante della Costituzione, perché gli inderogabili principi di uguaglianza tra i cittadini in essa sanciti vengano rispettati e riconosciuti anche qui in Campania. L'assurdo diniego del governatore alla nostra contrattualizzazione - concludono - ha ridotto noi, come anche i percettori del reddito di cittadinanza e gli operatori dei centri per l'impiego, alla stregua di italiani di serie B, a cui non vengono riconosciuti i diritti di cui gli altri connazionali godono a pieno».

Al capo della Stato i navigator vorrebbero chiedere «un gesto di vicinanza e di solidarietà per 471 famiglie, coinvolte loro malgrado in uno scontro politico istituzionale senza precedenti nella storia repubblicana per giunta acuito da una non giustificabile mancata collaborazione istituzionale, che incredibilmente ci sta discriminando per non aver voluto portare altrove le competenze acquisite negli atenei della nostra terra d'origine».
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