Comunali a Napoli, Oddati (Pd) e l'alleanza M5S: «Spero che Manfredi accetti»

Comunali a Napoli, Oddati (Pd) e l'alleanza M5S: «Spero che Manfredi accetti»
di Valerio Esca
Lunedì 24 Maggio 2021, 18:25 - Ultimo agg. 20:20
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NAPOLI - «Manfredi è una strada ancora percorribile. L'ex ministro non ha detto no alla candidatura, ma ha posto questioni serie e fondate. Penso che nei mesi scorsi a Napoli sia stato fatto un buon lavoro dal gruppo dirigente nazionale e dalla federazione di Napoli per mettere insieme una coalizione ampia capace di tenere sia il fronte che ha sostenuto De Luca alle regionali, sia il dialogo con il M5S. che ha dato fino ad ora la sua disponibilità a questo percorso comune».

Lo ha detto Nicola Oddati, membro dell'assemblea nazionale del Pd, commentando a LaPresse la situazione di stallo rispetto alla candidatura unitaria a sindaco di Napoli, per la quale resta in pole l'ex rettore della Federico II, Gaetano Manfredi.

«Questa prospettiva, che c'è ancora - spiega l'esponente democrat -, si era creata anche dalla spinta verso il nome di Gaetano Manfredi, che reputo sia il nome che unisca tutta la coalizione».

Sul passo di lato di Manfredi, Oddati è cauto: «Manfredi mi pare non abbia detto un no, ma piuttosto credo abbia posto delle questioni serie e fondate. Cioè da Napoli parte un messaggio di consapevolezza verso il governo e il parlamento, che non basta fare le elezioni ed eleggere un sindaco per rilanciare la città. Bisogna creare strumenti finanziari, ma anche di poteri e funzioni, per risollevare le sorti di una città come Napoli, capitale del Mezzogiorno. Siamo in uno strano Paese - dice Oddati - dove i Comuni grandi hanno enormi responsabilità verso i cittadini, ma poi hanno pochissimi strumenti con i quali operare. Mi pare che ci siano state risposte positive, altre dovranno venire, ma la strada che porta a Manfredi è percorribile, oltre al fatto che sia di una levatura tale da riuscire a tenere aperta la discussione sui problemi dei Comuni e sulla città di Napoli». Oddati infine ammette: «Spero accetti la sfida, ma se così non fosse si avvierà la ricerca per trovare un candidato che metta tutti d'accordo. Bisogna fare relativamente in fretta - conclude -, i tempi non sono lunghissimi. Nei prossimi giorni il nodo andrà risolto».

Sulla nuova rete, appena nata, 'Prossima' Oddati sottolinea: «Prossima non è un nuovo partito, tantomeno una corrente interna al Pd. È un laboratorio, una rete politica e culturale che nasce da esperienze diverse. Noi vogliamo dare una mano al Pd, partito nel quale molti di noi si riconoscono e hanno funzioni di direzione politica. Pensiamo - spiega Oddati - ad un nuovo corso avviato dal segretario Enrico Letta, del quale condividiamo i primi passi». Primi passi che Oddati centra in tre punti: «La sacrosanta battaglia sui diritti civili, dallo ius soli alla proposta di legge Zan; la proposta sulla tassa di successione per dare una dote di 10.000 euro a 280.000 giovani; la proposta delle agorà democratiche per discutere di democrazia e del programma per l'Italia. Condividiamo l'impostazione in questa prima fase - aggiunge Oddati -, alla quale vogliamo dare in contributo di idee, delle proposte e alimentare la discussione e le riflessioni. Come ha ben sintetizzato Pisapia - dice Oddati - vogliamo essere più un laboratorio che un'area politica. E come dice anche Emiliano, vogliamo muoverci con allegria e leggerezza spinti dalla passione politica e dalla passione delle idee. Siamo persone che vengono anche da percorsi diversi, associativi, politici, individuali, ma ci siamo ritrovati su alcune grandi idee».

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