Napoli Porta Est, la Regione Campania: «Spetta al Comune trovare una sintesi»

Napoli Porta Est, la Regione Campania: «Spetta al Comune trovare una sintesi»
di Luigi Roano
Mercoledì 12 Ottobre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 13 Ottobre, 07:30
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La prossima Commissione Urbanistica del Comune - presidente Massimo Pepe - si terrà non prima di una decina di giorni, sarà quella decisiva perché si parlerà del progetto Porta est, la parte delle Fs il cosiddetto «nodo intermodale» cioè la risistemazione dei binari della Circumvesuviana, la nuova stazione e la bretella che collegherà la A3 con il parcheggio di corso Lucci individuato come terminal dei bus, sulla quale tutti sono d'accordo anche in Consiglio comunale. Quindi si parlerà soprattutto della parte che riguarda il nuovo quartier generale della Regione, 60mila metri quadri su un'area di 127mila di proprietà delle Fs sulla quale le stesse Fs devono far quadrare i conti. Complessivamente un progetto che sfiorerà il miliardo. Tocca al sindaco Gaetano Manfredi definire la situazione e soprattutto dire l'ultima parola - assieme al Consiglio comunale - sugli indici di fabbricabilità che dovrebbero inevitabilmente lievitare e di molto per far decollare un progetto al palo dal 2016. In questa cornice parla il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola che va in pressing sul Comune. E sul dibattito innescatosi in città e nell'Assemblea cittadina fa sentire la sua voce. «Lo trovo abbastanza sorprendente - racconta il numero due dell'Ente di Santa Lucia - perché in una zona degradata della periferia di Napoli la Regione decide di investire centinaia di milioni per fare un grande polo dei servizi a partire dalla propria sede per risparmiare fitti passivi che sono soldi buttati, mi sarei aspettato un corteo di solidarietà per il presidente Vincenzo De Luca». 

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Bonavitacola sta sul pezzo e spiega perché la Regione vuole realizzare un nuovo quartier generale, lasciando il Centro direzionale dove occupa diversi edifici e soprattutto perché dal punto di vista dell'Ente di Santa Lucia è giusto farlo. «Oltre ai fitti passivi ci sono le diseconomie perché un cittadino oggi deve girare quattro plessi per individuare quale sia l'ufficio della Regione a lui utile.

Ecco perché mi sarei aspettato un corteo per De Luca quando ha detto di volere accorpare tutti gli uffici della Regione, invece a Napoli c'è tutto questo dibattito». Bonavitacola, che è anche assessore all'Ambiente della Regione, affronta a modo suo le tante contraddizioni che ci sono nel progetto del nuovo quartier generale. Vale a dire 60mila metri quadri a poca distanza dal Centro direzionale dove di cubature pronte ce ne sono 200mila. «Sessantamila metri quadri in una città come Napoli - dice - sono una banalità, al Centro direzionale ci sono una serie di strutture non utilizzate e alcune non adatte alla funzione che servono alla Regione, perché dovremmo stare al Centro direzionale per saturarlo?». Il tema tuttavia non è il Centro direzionale o non solo la cittadella dei grattacieli, ma quello dei 60mila metri quadrati aggiuntivi. Così alla domanda se senza quartier generale della Regione non si fa nemmeno Porta Est Bonavitacola risponde così: «Questo non sono in grado di dirlo, fanno parte di un unico programma di riqualificazione. Io non vedo alternativi i due porgetti bisogna integrare, le due cose viaggiano assieme». Finale sugli indici di fabbricabilità, il vero nodo da sciogliere e nuovo pressing su Manfredi. «Le Fs - conclude il vicepresidente della Regione - hanno i loro progetti e c'è un soggetto che deve fare sintesi che è il Comune. Sugli indici di fabbricabilità ha il governo del territorio, tocca al Comune stabilire la soglia di sostenibilità e di edificabilità e riqualificazione dell'area, si tratta di entrare nel merito senza ideologie». 

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