Napoli Porta Est, parla Manfredi: «Sì all'interesse della città nei limiti previsti dal Prg»

Napoli Porta Est, parla Manfredi: «Sì all'interesse della città nei limiti previsti dal Prg»
di Luigi Roano
Venerdì 7 Ottobre 2022, 11:00 - Ultimo agg. 8 Ottobre, 08:19
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Seconda tappa di avvicinamento - della Commissione Urbanistica presidente Massimo Pepe - verso l'approdo, vale a dire la discussione su Porta est. Perché la Variante orientale al Prg se si farà, sarà in ragione del progetto delle Fs sul quale si è innestata la Regione che nell'area dell'ex scalo merci vuole costruire il suo nuovo quartier generale, un doppione del Centro direzionale a 200 metri di distanza. Una Variante che riguarda tutta l'area orientale per mettere mano anche a nuove regole, ai nuovi usi degli edifici, ovvero decine di capannoni post industriali, il retro porto, e altre attrezzature in disarmo da 40 anni e da recuperare. Su questo tutti sono d'accordo. Il collo di bottiglia non è la riforma del Prg, ma il no secco dei gruppi Bassolino sindaco, Napoli solidale, M5S e anche Manfredi sindaco, un grosso pezzo della maggioranza che sostiene l'ex rettore, all'aumento degli indici di fabbricabilità. Unica possibilità per poter far coesistere sulla stessa superficie - di proprietà delle Fs attraverso la società sistemi Urbani - le cubature che servono a Ferrovie per valorizzare i suoi suoli e l'ambizione dell'ente di Santa Lucia di costruirsi la nuova casa su ben 60mila metri quadri la metà dell'area in questione. Il tema è dare risposte alla Regione che - come ha dichiarato più volte pubblicamente il presidente Vincenzo De Luca - non finanzierà le infrastrutture se non si fa il nuovo quartier generale della Regione. E che è in pressing per chiudere la Conferenza dei servizi e fare l'accordo di programma con il Comune per far decollare il progetto. Ma sull'urbanistica è sovrano il Consiglio comunale. Prima di approfondire parola al sindaco Gaetano Manfredi che ha parlato proprio su Porta Est: «Il tema - racconta - è che dobbiamo distinguere quelle che saranno le realizzazioni che si faranno, da quello che fa l'urbanistica. Il quadro su cui si sta lavorando è la riorganizzazione di quell'area dove l'aspetto infrastrutturale è importante: si tratta dell'accesso al nodo Garibaldi, con la bretella autostradale, il parcheggio dei bus e altro. Una serie di volumetrie che già sono a disposizione di Fs. Stiamo lavorando a una soluzione che sia compatibile con gli interessi della città e che guardino all'area est e al Centro direzionale che per noi è molto importante». A Manfredi non sfugge il nodo degli indici di fabbricabilità. «La gestione delle volumetrie - conclude - rientra in un ragionamento complessivo sulla necessità da parte di Fs di cessione degli spazi per fare le infrastrutture». Nella sostanza Fs deve cedere metà della sua area che è di 127mila metri quadri alla Regione che ne vuole 60mila per fare la sua nuova casa. 

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Ieri all'ordine del giorno in Commissione c'era proprio «l'approfondimento sulle infrastrutture», relatore la vicesindaca Laura Lieto e l'assessore alle Infrastrutture Edoardo Cosenza.

Argomento che per forza di cose tiene dentro Porta est. La relazione di Cosenza su quello è andata a parare. «Gli interventi infrastrutturali - attacca subito l'assessore - sono tutti compatibili con l'attuale Prg. Si tratta della realizzazione delle stazioni della linea 1 al Centro direzionale e il triplicamento dei binari della Circumvesuviana a copertura della trincea Corso Lucci-Porta Nolana». E siamo a Porta est. Cosenza individua delle criticità quali il miglioramento dei flussi pedonali e riguardo al progetto della Regione scrive questo: «Va accertata l'accessibilità eventuali nuovi insediamenti Head Quartier». Insomma, ancora il doppione del Centro direzionale ruba la scena. 

«È importante - spiega Bassolino - che le infrastrutture siano compatibili con il Prg, ma il delicatissimo tema di Porta est è da affrontare perché inscindibile dal Centro direzionale. Servono interventi coerenti, se noi togliamo dal Centro direzionale e portiamo a Porta est non è coerente. Con il completamento del Centro direzionale si dovrebbe mettere non togliere». Poi Bassolino ammonisce: «C'è il tema degli indici di fabbricabilità molto delicato, si venga in Consiglio comunale a discuterne non in Conferenza dei servizi, il Consiglio è sovrano sull'urbanistica». Sergio D'Angelo di Napoli solidale ribadisce: «Io non ho nessun tabù nel cambiare il Prg, ma ci deve essere coerenza, se già abbiamo delle cose è li che bisogna andare a trovarle la riforma del Prg non deve essere il viatico a nuove costruzioni. Ci deve essere complementarità: se le cose già ci sono al Centro direzionale inutile fare doppioni». Parola a Gennaro Esposito del gruppo Manfredi sindaco: «Sugli indici di fabbricabilità io sono per diminuire quelli attuali e meno che mai direi sì all'aumento il Centro direzionale già c'è è su quello che dobbiamo lavorare». Ciro Borriello capogruppo del M5S è sulla stessa lunghezza d'onda: «Non un metro in più il Pnrr ci consegna la missione di lavorare sulla rigenerazione urbana». 

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