In mattinata nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo, l'assessore alle Politiche Sociali, Luca Trapanese ha presentato il progetto di affido extra familiare. Una misura di protezione e sostegno temporaneo di un bambino o di un ragazzo che prevede la sua accoglienza in un nucleo familiare diverso da quello di origine. La famiglia affidataria accoglie in il bambino, lo cura e lo educa, mentre la sua famiglia di origine è aiutata a risolvere i problemi che hanno motivato la fuoriuscita del proprio figlio dal contesto abitativo.
«Questa è una nuova strada per genitori che vogliono prendere in affido minori che si trovano in condizione di disagio e famiglie che hanno bisogno di essere aiutate. -Spiega l’assessore comunale Trapanese- È un momento in cui noi vogliamo rieducare all’affido.
«L’affido mi prende molto da vicino. -aggiunge l’assessore- Io sono stato prima genitore affidatario e poi ho potuto adottare mia figlia».
Per diventare aspiranti affidatari è necessario recarsi al Servizio Sociale Territoriale e dichiarare la propria disponibilità a diventare potenziale affidatario. Il modello per la realizzazione dei progetti di affidamento familiare, ideato dal Comune di Napoli, prevede poi partecipare ai percorsi di orientamento e di formazione sull’istituto dell’affido familiare ed una serie di attività di sostegno per il minore, la famiglia d’origine e la famiglia affidataria.
Sono intervenuti la Dirigente Servizio Politiche Infanzia e Adolescenza, Barbara Trupiano, il Rappresentante Legale Soc. Cop. La Locomotiva Danilo Tuccillo, la Responsabile Affido Familiare per il Servizio Politiche Infanzia e Adolescenza, Francesca Galli ed il Coordinatore Servizio Accompagnamento Affido Familiare della Locomotiva Fulvio Gombos
Nel corso dell’incontro, sono intervenuti anche Ciro e Rosaria, una coppia di genitori affidatari che hanno raccontato la loro esperienza diretta.
«Massimiliano è con noi da sette anni. Quando abbiamo iniziato questo percorso ci chiedevano sempre perché lo facessimo. -Racconta Ciro-, All’inizio non riuscivo a capire perché insistevano era la domanda cruciale ma noi abbiamo sempre risposto che: non era per colmare la mancanza di figli naturali, quindi, non abbiamo pensato nemmeno all’adozione. Ma alla fine ci siamo detti noi abbiamo avuto tanto, ora è il momento di cominciare a donare ciò che di bello abbiamo e metterci a disposizione».
A distanza di sette anni Massimiliano ha 13 anni ed è legatissimo a questa famiglia, nonostante il percorso di affidamento è quasi giunto al termine “noi ci saremo sempre a prescindere -aggiunge Rosaria”
«Il nostro legame resterà per sempre unico e ci saremo ogni volta che vorrà», conclude Rosaria.
A fine conferenza è stato presentato lo spot realizzato per informare e sensibilizzare i cittadini sul tema dell’affido extra-familiare.
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