Napoli, Pane nominato Garante dei Beni Culturali: «Serve l'assessore alla cultura»

Napoli, Pane nominato Garante dei Beni Culturali: «Serve l'assessore alla cultura»
di Emiliano Caliendo
Mercoledì 4 Maggio 2022, 19:35 - Ultimo agg. 19:45
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Nasce la figura del Garante dei beni culturali e del paesaggio per la città di Napoli. Una figura istituita dal Difensore civico regionale, Giuseppe Fortunato, ed individuata in Giulio Pane, già docente ordinario di Storia dell’Architettura presso l'Università Federico II. Il garante è stato presentato nella sala consiglio regionale della Campania. Pane svolgerà il proprio incarico a titolo gratuito. Ma in cosa consisterà l’attività di questo nuovo organo? «Il primo garante – spiega il professore – dev’essere l’amministrazione pubblica. Noi avremo il compito, insieme agli amici e ai colleghi delle tante associazioni che si sono occupati di tutela dei beni culturali fino ad adesso, di sollecitare l’amministrazione, di elencare i problemi e fare in modo che possano essere ordinariamente affrontati, discussi, e soprattutto portati a compimento in tempi ragionevoli».

«Rischiamo – avverte il Garante - di perdere fondi europei: sui 100 milioni inizialmente stanziati per il Progetto Unesco di valorizzazione del Centro storico ne sono stati spesi solo 25-26. Una cifra irrisoria. Siamo passati dal sogno dei 750 milioni promesso dall’amministrazione di Rosa Russo Iervolino via via alla riduzione ai soli 100 milioni per il Centro storico». Il modello da perseguire è quindi «quello di città come Torino o Firenze con la vita urbana organizzata in modo ordinato». «A Napoli – ha aggiunto - i turisti giustamente si lamentano dell’assenza di servizi. La condizione generale di visita dei luoghi è lasciata alla libera iniziativa del singolo. Ciò va riorganizzato con interventi pubblici e privati». Sull’assenza di un assessore alla cultura nella giunta del Comune di Napoli (delega che il sindaco Gaetano Manfredi conserva per sé), Pane ha le idee chiare. «La delega va data al più presto. Sicuramente il sindaco avrà modo di intervenire e di influenzare opportunamente un futuro assessore.

Ma il discorso di autonomia dell’assessorato va difeso assolutamente. Non può rientrare in un approccio esclusivamente politico. La questione è molto delicata: lo stesso termine cultura andrebbe riveduto. Non si tratta di parlare di intrattenimento ma di sviluppare un impegno a ricostituire una consapevolezza dell’identità storica di questa città».

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Il Difensore civico, Giuseppe Fortunato, ha recepito l’istanza di diverse associazioni per la costituzione di questa nuova figura. «Il Garante è il diretto rappresentante del cittadino, deve promuovere le sue istanze e le proposte delle associazioni; il tutto mediando con le istituzioni per fare finalmente sistema. Le competenze restano delle amministrazioni pubbliche che hanno il dovere di accogliere le nostre istanze». «La figura del professor Pane – spiega Fortunato - è stata individuata unanimemente da tutte le associazioni che avevano presentato ricorso per la costituzione di questa figura. Sarà un organo collegiale e aperto a tutti gli esperti che daranno la propria disponibilità». Sarà interessante capire se questo nuovo organo riuscirà a fare da collante sul settore cultura tra Comune e Regione, nei giorni scorsi in polemica tra loro in riferimento alle risorse stanziate per il Teatro San Carlo. «Tra i poteri del Difensore civico – commenta Fortunato - c’è l’esame congiunto ossia quello di mettere allo stesso tavolo le varie amministrazioni. In questo caso, la Soprintendenza, la Regione, il Comune e perché no anche le scuole. Non si può camminare divisi su questo tema specialmente se pensiamo alle risorse europee che sono state sprecate. Napoli deve essere la capitale culturale del Mediterraneo».

Il promotore della conferenza, Antonio Pariante del Comitato Portosalvo, ha rimarcato la necessità di accelerare proprio sul Piano di Gestione del Centro storico «fermo da oltre 10 anni nei cassetti dei vari sindaci sin dai tempi della Iervolino». «Rappresenta lo strumento che mette a sistema i siti dell’Unesco e deve diventare il volano per il vero rilancio turistico e culturale del centro storico più grande e più importante d’Europa», puntualizza Pariante. «Associazioni e Comitati civici - conclude - reclamano l’immediata applicazione delle linee guida per la corretta gestione e la valorizzazione del grande patrimonio storico, artistico e culturale del territorio alla stregua delle grandi città d’arte italiane come Roma, Firenze e Venezia che sono ai primi posti della prestigiosa Heritage List dell’ente internazionale».

Tra le professionalità di cui si potrà avvalere il Garante ci sarà, inoltre, l’ingegnere e urbanista Luigi Grosso che ha ribadito «come lo spirito dell’iniziativa sia quello di essere disperatamente ottimisti, pur essendo ovvio che la cultura non sia percepita nella sua vera sostanza, ed è per questo che tale figura era fortemente necessaria». La conferenza si è chiusa con l’intervento dell’avvocato Gaetano Brancaccio, componente dello staff del Garante e da anni impegnato come attivista civico con la Rete di Associazioni Insieme per Napoli: «Bisogna collaborare mediante la creazione di un tavolo d’interconnessione digitale tra gli enti preposti alla tutela e l’installazione di una rete diffusa di infopoint per turisti e cittadini attraverso sigle storiche del commercio; chiederemo inoltre di sfruttare la digitalizzazione pubblicitaria per promuovere la città».

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