Napoli ricorda il primo Parlamento delle Due Sicilie a duecento anni dalla nascita:

Napoli ricorda il primo Parlamento delle Due Sicilie a duecento anni dalla nascita:
Giovedì 1 Ottobre 2020, 18:50 - Ultimo agg. 21:20
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Napoli, 1 ottobre 1820. È nella Basilica del Santo Spirito che si tenne la prima riunione del Parlamento delle Due Sicilie, il primo a essere eletto a suffragio universale maschile. Oggi, in occasione del bicentenario della prima riunione del Parlamento preunitario, a Napoli è stata scoperta una targa che ne ricorda i lavori, andati avanti per nove mesi, dal 1 ottobre 1820 al 13 marzo 1821.

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Nella Galleria dei Presidenti di Palazzo Montecitorio, progettata da Ernesto Basile, c'è anche l'effigie di Matteo Angelo Galdi, presidente del Parlamento delle Due Sicilie, accanto a quelle dei presidenti della Camera dei Deputati. «Un Parlamento nazionale - ha evidenziato Sandro Staiano, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Napoli Federico II - I moti del 1821, che si ebbero anche in altri luoghi d'Italia, a Napoli produssero una Costituzione, che era la rivisitazione della costituzione spagnola di Cadice, e la nascita di un Parlamento eletto a suffragio universale maschile, che per il tempo, soprattutto perché non erano previsti requisiti di censo per partecipare, era una innovazione molto importante».

Il Parlamento si riuniva nella chiesa di San Sebastiano, centro storico della città, crollata nel 1941 per cedimenti strutturali. Da oggi, a ricordare quel luogo che una targa voluta da Università Federico II, Comune e Città metropolitana di Napoli. Nel marzo del 1821 si tenne l'ultima riunione del Parlamento, come si legge sulla targa, che fu travolto dal tradimento del re Ferdinando delle Due Sicilie e chiuso con la forza delle armi austriache. L'occupazione austriaca, a sostegno dei Borbone, portò alla chiusura del Parlamento e alla sospensione della Costituzione.
 

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Napoli, nelle parole di Roberto Fico, presidente della Camera, «è stata un fervido laboratorio politico, in cui le idee circolavano tra aula parlamentare, circoli e giornali finalmente liberi, attirando l'attenzione dell'opinione pubblica non solo del resto d'Italia, ma di tutta l'Europa». Per la prima volta veniva sperimentata «la rappresentanza politica elettiva come forma di governo e i deputati eletti dalle province del Regno assunsero la dignità di rappresentanti della sovranità popolare». È a partire da quelle esperienze che per Napoli e il Sud, facendo tesoro «di queste straordinarie pagine della propria storia», deve essere dato il la a «un percorso forte e sostenibile di sviluppo economico, sociale e culturale». «Un percorso che porti a colmare il divario inaccettabile con il resto del Paese - ha sottolineato - senza lasciare nessuno indietro».

Un percorso tanto più necessario «in questa fase in cui le ingenti risorse stanziate dall'Unione europea, nell'ambito del dispositivo della ripresa, offrono una occasione irripetibile per attivare pienamente le straordinarie potenzialità dei nostri territori». Napoli è «una città che ha sempre subito invasioni, ma non ha mai perso la propria identità - ha ricordato il sindaco Luigi de Magistris - Questa è una città libertaria, di giustizia e uguaglianza - ha concluso - il Parlamento è democrazia, luogo della rappresentanza, delle minoranze e della dialettica».

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