Linea 6, fondi a rischio per il caso grate ma la Ue valuta la richiesta di proroga

Linea 6, fondi a rischio per il caso grate ma la Ue valuta la richiesta di proroga
di Luigi Roano
Mercoledì 3 Aprile 2019, 11:30
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Si apre uno spiraglio sul fronte del finanziamento europeo della linea 6 del metrò, scaduto il 31 marzo. A rischio ci sono 98,1 milioni. È in atto una trattativa che vede protagonista il Governo con la ministra per il sud Barbara Lezzi che ha chiesto una proroga del finanziamento alla commissaria Ue alle Politiche regionali Corina Cretu.
 
La tratta del metrò in questione è quella della linea 6 per la precisione San Pasquale-Municipio, opera che gode di un finanziamento di 173 milioni, di cui 98,1 milioni certificati sul Por Fesr 2007/2013 che sono i fondi Ue, 24 milioni sul Poc Campania e 50,8 sul Fondo di sviluppo e coesione. L'opera è ferma da qualche mese per l'annosa questione del posizionamento delle griglie in Piazza Plebiscito. Nonostante l'approvazione da parte della Soprintendenza al progetto presentato dal Comune, il Mibac ha annullato per ben due volte il via libera. Il Comune per due volte ha fatto ricorso al Tar Campania e ha vinto in entrambi i casi. A questo punto è partita la trattativa con la Cretu che ha preso posizione: «Sono stata in contatto con la ministra Barbara Lezzi - fa sapere la commissaria Ue - nell'ultimo periodo credo che abbiamo parlato due volte, e anche i nostri esperti della Commissione sono stati in contatto con la sua squadra». Al centro della discussione - naturalmente - il completamento dei cantieri della metropolitana della linea 6 e il cofinanziamento arrivato dall'Unione europea. Sulla proroga dei finanziamenti chiesta dal governo italiano la Cretu risponde così: «La ministra sa che la scadenza dei progetti era il 31 marzo e abbiamo ricevuto la richiesta del governo italiano per una sua proroga che permetta di evitare la perdita di fondi già stanziati. Ma ho detto alla ministra che abbiamo ancora bisogno di un po' di tempo per valutare tutti i progetti non terminati. Risponderemo a tempo debito». La Lezzi sembra fiduciosa: «Nel rispetto dei tempi necessari per le valutazioni che dovrà compiere la Commissione europea, auspico che il sempre proficuo dialogo intercorso con la commissaria Cretu porterà ad un buon risultato per la metropolitana di Napoli. Si tratta di un'opera di grande importanza per la città e che purtroppo ha visto l'insorgere di ritardi dovuti al ritrovamento di reperti archeologici di notevole interesse». La ministra spiega ancora: «Tengo a sottolineare come questo progetto abbia visto la collaborazione, al fine di imprimere un'accelerazione, di tutte le istituzioni coinvolte: Comune, Regione, Mibac e il mio dicastero».

Cgil, Cisl e Uil - dunque, hanno incontrato la Lezzi su Bagnoli. Per i sindacati va bene «l'intesa interistituzionale» tuttavia per porre fine «al conflitto istituzionale» - il riferimento è ai chiarimenti chiesti dalla Regione sul Piano di rigenerazione urbana e le modifiche apportate da Mibac e ministero dell'Ambiente - «serve abbandonare l'impostazione da grande opera» «per recuperare una logica per fasi di pianificazione urbana». In questo senso Cgil, Cisl, e Uil sostengono l'urgenza di partire con le bonifiche in modo che «si possa procedere alla progettazione di interventi di messa in sicurezza e di riuso praticabili dei suoli, che in tempi brevi inneschino processi virtuosi ambientali ed economico-sociali».
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