Napoli, scintille tra Lega e centri sociali al Vomero: blitz contro i gazebo

Napoli, scintille tra Lega e centri sociali al Vomero: blitz contro i gazebo
di Mariagiovanna Capone
Lunedì 4 Febbraio 2019, 07:30
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È il secondo blitz in una settimana, e per fortuna anche stavolta non ci sono stati scontri fisici tra i due gruppi. Da una parte la Lega giovani, dall'altra coetanei «antisalvinisti», ormai un vero e proprio movimento politico che sostiene le battaglie del sindaco de Magistris su temi come migranti e accoglienza. Tensioni che si stanno accentuando anche in vista delle prossime elezioni europee previste per maggio. Dopo l'irruzione dei militanti di Insurgencia domenica scorsa al corso per dirigenti leghisti, stavolta l'atto dimostrativo è degli Studenti Autorganizzati Campani, frangia dell'Ex Opg «Je so' Pazzo», che hanno inscenato un corteo al Vomero, proprio di fronte al banchetto della Lega Napoli in via Scarlatti. Un banchetto, va sottolineato, che in tutti gli altri quartieri di Napoli nasce principalmente per sostenere il ministro Salvini che rischia di essere processato per la vicenda della nave Diciotti, ma che nel quartiere collinare si arricchisce di un tema qui molto caldo: la fontana Tatafiore. Stesso tema che ha visto scendere sabato mattina i militanti di DemA, richiamati dai consiglieri della Municipalità che da tempo osteggiano il ritorno dell'opera del maestro Ernesto Tatafiore, sebbene l'amministrazione centrale ne abbia assicurato nero su bianco il ritorno dopo il restauro. Per le minoranze politiche napoletane, quindi, al Vomero non ci sarebbero temi politici importanti da mettere in campo per conquistare un pugno di firme: qui basta nominare la fontana «Itaca».
 
Le tensioni tra centri sociali e leghisti si stanno accentuando. Il campo di battaglia per adesso è privo di contatti fisici, ma ogni occasione è buona per fronteggiarsi. L'«antisalvinismo» sta diventando il motivo principale per protestare, e ogni raccolta firme, banchetto o incontro che organizza la Lega Napoli, vede apparire gruppi di militanti dei centri sociali napoletani. Due mesi fa, sempre su via Scarlatti al Vomero, un collettivo di studenti manifestò con slogan e canzoni partigiane contro un banchetto della Lega Giovani, e anche in quella occasione la calma fu mantenuta. Più teso, ma privo di scontri, il blitz di domenica scorsa all'Hotel Ramada dove era in corso un workshop per aspiranti dirigenti campani del partito di Salvini, con militanti di Insurgencia intervenuti in un'azione solo dimostrativa.

Ieri mattina tra le 10 e le 13, la Lega Giovani di Napoli aveva organizzato un banchetto «per dare sostegno al ministro Salvini che rischia di essere processato per aver difeso i confini italiani, interrotto il flusso e la mangiatoia dell'immigrazione clandestina». Ma ai temi tipicamente leghisti in favore del ministro dell'Interno e la vicenda della nave Diciotti, hanno ben pensato di rendere più appetibile la raccolta firme tra i vomeresi, inserendo il tema che maggiormente li scuote negli ultimi anni: la fontana «Itaca» del maestro Tatafiore. Neanche un'oretta ed ecco arrivare un gruppo di giovanissimi che con slogan e striscioni hanno protestato a pochi metri dai leghisti. Lo striscione dedicato a Prince Jerry, suicidatosi in preda alla disperazione dopo aver incassato il rifiuto al diritto d'asilo frutto del decreto Salvini, così come le mani e le maglie intinte nella pittura rossa per ricordare il sangue del giovane suicida. Da un lato i giovani studenti dell'Ex Opg che cantano «Bella ciao» e urlano «vergogna», dall'altro i giovani leghisti che gli dicono contro «La pacchia è finita» oppure provano a insultarli definendoli «figli di papà» e poi con il braccio alzato nel saluto romano ripetono «Salvini, Salvini». Un paio di leghisti ne approfittano per farsi perfino un selfie facendo linguacce con lo sfondo i «kompagni rossi» come li scherniscono sui social. In mezzo la polizia in tenuta anti sommossa, pronta a intervenire nel caso gli animi si fossero scaldati troppo, ma anche tante persone che hanno proseguito come se nulla fosse la passeggiata lungo l'isola pedonale.

«Abbiamo contestato il banchetto organizzato dai Giovani della Lega di Napoli e ribadito il nostro dissenso verso le politiche del nuovo governo» precisano gli Studenti Autorganizzati Campani. «Siamo stati bloccati dalle forze dell'ordine in tenuta antisommossa che hanno autorizzato un banchetto che disperdeva odio, ma che silenziavano degli studenti che protestavano in modo pacifico». Non era prevista nessuna azione violenta, ma solo un'azione dimostrativa da parte dei collettivi «antisalvinisti» che appoggiano politicamente il sindaco Luigi de Magistris. Quello che preoccupa però è che a stretto giro ci sarà la campagna elettorale per le prossime europee che potrebbe infiammare gli animi visto che sul piatto per demA e Lega ci sono una manciata di voti.

Per i residenti solo un po' di caos per circa un'ora. Qualcuno si unisce ai ragazzi dei centri sociali, qualcun altro firma al banchetto leghista. Il tema era troppo goloso per lasciarselo sfuggire: no alla fontana «Itaca». Chissà se sono le stesse persone che sabato mattina hanno firmato per lo stesso motivo, stavolta al banchetto organizzato dai consiglieri di Municipalità demA che da mesi definiscono «vasca dei capitoni» l'opera d'arte donata alla città e posta nel 1999 sulla nascente isola pedonale come simbolo di una riconquista del territorio. Una raccolta firme inutile per entrambi i fronti politici minoritari cittadini, visto che l'opera, come ribadito dal Comune di Napoli, tornerà su via Scarlatti subito dopo il restauro. Il risultato dei «no»? Sono 450 firme raccolte da demA, 211 dalla Lega.
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