Sconti al Pizza Village sul Lungomare: «Ma portiamo tanti turisti a Napoli»

Sconti al Pizza Village sul Lungomare: «Ma portiamo tanti turisti a Napoli»
di Paolo Barbuto
Lunedì 19 Agosto 2019, 08:00 - Ultimo agg. 12:45
3 Minuti di Lettura
La notizia dello sconto sulla tassa di occupazione del suolo, concesso alle manifestazioni che si svolgeranno sul lungomare dal 25 agosto al 25 settembre, ha scatenato polemiche e tensione. Prima il Bufala Fest e poi il Pizza Village otterranno una riduzione sulla Cosap pari al 75%, risparmiando quasi 95mila euro: quei soldi saranno prelevati dagli introiti dell'imposta di soggiorno.
 
La notizia dell'utilizzo dei fondi dell'imposta turistica ha scatenato l'ira del presidente di Federalberghi Antonio Izzo che ieri, dalle colonne del nostro giornale, ha tuonato contro l'amministrazione che dovrebbe usare gli introiti di quella tassa per promuovere il turismo e non per favorire manifestazioni che, secondo Izzo «sono rivolte a un pubblico locale e non attirano turisti in città».

Se l'organizzatore di Pizza Village Claudio Sebillo cerca moderazione e si tiene lontano dalla tensione, il promotore del campionato mondiale dei pizzaioli che si svolge nel corso dell'evento sul lungomare, è severo nei confronti del presidente di Federalberghi: «Non so per quali motivi questo signore, che non conosco, abbia detto che non contribuiamo alla promozione turistica. Voglio solo precisare, senza polemica, che al campionato dei pizzaioli sono iscritti partecipanti che vengono da ogni parte del mondo, dall'Asia alle Americhe, dall'Europa all'Africa. Si tratta di un evento che porta turismo ma non solo: questa manifestazione contribuisce anche alla diffusione dei prodotti tipici del nostro territorio. Si tratta di dettagli che bisogna tenere a mente quando si critica la decisione del Comune di concedere uno sconto sulla tassa di occupazione del suolo».

Stempera la tensione, invece, Claudio Sebillo che assieme ad Alessandro Marinacci si occupa dell'organizzazione del Pizza Village: «Ho visto che c'è stato un polverone e desidero semplicemente chiarire che noi abbiamo presentato una richiesta per la riduzione del canone di occupazione del suolo pubblico al Comune e quella richiesta è stata accettata. Insomma, da parte nostra non c'è stata nessuna forzatura e, anzi, siamo i primi a sostenere che, quando si tratta di utilizzare denaro pubblico è importante che siano eseguite tutte le verifiche necessarie».

Niente tensione, insomma, da parte di Sebillo, neppure nei confronti del presidente degli albergatori che ha attaccato il Comune per lo sconto offerto alle manifestazioni: «Leggo le sue parole, dice che il Pizza Village non porta turisti, io ho notizie differenti ma non pretendo di avere ragione. Anzi approfitto di questa occasione per lanciare un appello a tutti gli operatori del settore turistico, a cominciare dalla Federalberghi: mettiamo insieme il nostro entusiasmo, le nostre conoscenze, le nostre capacità per rendere la città fortemente attrattiva sul piano turistico. Penso agli organizzatori di tante altre manifestazioni oltre agli operatori veri e propri del turismo: mettiamoci assieme e studiamo un piano per attirare nuovi turisti e non perdere quelli che già hanno scelto Napoli. Le polemiche, talvolta, possono essere utili a incontrarsi: la mia mano è tesa al presidente Izzo e a chiunque voglia dare vita a un progetto di sviluppo per la nostra città».

Anche sullo specifico tema della riduzione del canone di occupazione del suolo riservato agli eventi di grande rilievo, Sebillo cerca di dribblare gli scogli della polemica, pure quando si trova di fronte alla domanda diretta sul Bufala Fest che ha ottenuto lo stesso trattamento del Pizza Village: «Si tratta di due eventi che non possono essere comparati sia per la storicità che per il numero di persone che vi partecipano, e comunque non posso essere io a dire se il Bufala Fest è un evento dello stesso rilievo del Pizza Village. Basta guardare i numeri».

Sul tema delle presenze, però, Sebillo chiede che venga fatta chiarezza. Ieri sul nostro giornale abbiamo ricordato il milione di visitatori dello scorso anno e abbiamo ipotizzato che ognuno avesse consumato il pasto al costo previsto di 12 euro. Il conto serviva a capire quale sarebbe stato il versamento da fare al Comune che chiede lo 0,7% degli introiti totali della manifestazione: «A dire la verità di quel milione di visitatori solo il 10 per cento ha consumato il pasto. La cifra totale degli incassi è clamorosamente più bassa», spiega il patron.
© RIPRODUZIONE RISERVATA