Pd, Sarracino: «De Magistris?
Sì alla sfiducia, Napoli è senza guida»

Pd, Sarracino: «De Magistris? Sì alla sfiducia, Napoli è senza guida»
di Adolfo Pappalardo
Domenica 14 Marzo 2021, 11:35
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«Se cambiano i numeri, siamo pronti alla sfiducia. Meglio sarebbe un commissario: sicuramente lavorerebbe di più per la città», ragiona il segretario del Pd Marco Sarracino riferendosi a palazzo San Giacomo e ad una eventuale mozione di sfiducia.


Intanto il Pd avrà un nuovo segretario nazionale.
«Il gesto di Letta è un atto d'amore e generosità e il suo profilo rafforza il ruolo che può avere il Pd nell'agenda Draghi, nella lotta al virus ed a combattere la crisi economica. Ora tocca a Letta che non deve solo salvare il Pd ma rivoluzionarlo, specie al Sud. Sciogliendo, anche a costo di litigare con qualcuno, quei nodi che ci tiriamo dietro da troppo tempo».


A cosa si riferisce?
«Nel confronto che vuole avere con la base, chiederò che si discuta e si risolva finalmente il tema di cosa vogliamo essere e da quale parte della società vogliamo stare: ora è il tempo del partito del lavoro e dell'ambiente.

Questo progetto politico deve realizzarsi subito o verrà messa in discussione l'esistenza stessa del Pd».


Si è presentato a sorpresa in una sezione del Testaccio, dovrebbe farlo anche a Napoli?
«In questo mesi abbiamo provato ad evitare il lockdown politico con decine di iniziative on line ma è chiaro che anche produrre iniziative durante la pandemia è estremamente difficile. Mi auguro però che il prossimo segretario possa venire a Napoli quanto prima. Lo porterei a Scampia dove abbiamo rigenerato il nostro circolo che finalmente si è aperto al protagonismo di tante associazioni locali che in questi anni si erano allontanate dal Pd. E io, fossi in lui, mi concentrerei su quei posti dove alle ultime politiche abbiamo raggiunto le percentuali più basse».


Ma per ora a Napoli troverebbe lo scoglio delle comunali.
«Il percorso che abbiamo messo in campo prosegue anche se prima dovrò aggiornare il nuovo segretario su quanto fatto. Rivendico, però, fortemente il tavolo comune tra le forze che con noi hanno vinto le ultime regionali e l'M5s. E nei prossimi giorni siamo già nelle condizioni di rivederci tutti per confrontarci sul programma. E ora avere un campo largo con due leader come Letta e Conte ci consentirà di organizzare una competizione positiva tra noi e i 5 Stelle che amplierà i risultati elettorali di entrambi sia alle amministrative che alle prossime politiche».


Eppure la settimana c'è stato uno strappo durissimo con Bonavitacola e i deluchiani e la minaccia di correre da soli.
«La riunione andò molto bene anche perché nessuno scommetteva sul fatto che il Pd sarebbe riuscito ad unire così tante forze in un unico posto. E' stata solo fraintesa una mia dichiarazione sul profilo che dovrà avere il prossimo candidato sindaco. Caratteristiche che però rivendico: un profilo che sappia praticare la collaborazione istituzionale con la regione e il governo, che abbia l'autonomia di costruire una squadra forte e autorevole e capace di cambiare la città. E non sono certo in tanti ad avere queste caratteristiche».


Torniamo al Comune: presenterete una mozione di sfiducia?
«Il Pd da quando sono segretario non ha votato alcun atto rilevante di questa giunta, né il bilancio. Premesso questo riteniamo che in un momento del genere serva qualcuno che si dedichi 24 ore al giorno alla città e questo sindaco non può visto il suo quotidiano impegno in Calabria. Per questo pensiamo che un commissario potrebbe fare sicuramente di più».


E la mozione?
«Per presentarla servirebbe che si producesse qualche fatto nuovo negli equilibri del consiglio comunale che dall'ultimo bilancio ad oggi non sono cambiati. E se avvenisse il Pd farebbe la sua parte».


Difficile che qualche consigliere anche deluso molli alla vigilia del voto.
«Appunto. Noi come Pd possiamo solo ribadire come la qualità della vita in città sia peggiorata radicalmente e per questo rivendico la scelta di aver riportato il partito in piazza per denunciare lo stato in cui versa la galleria Vittoria. Ma al tempo stesso molto presto presenteremo un piano per la rigenerazione di Napoli. Anche per questo proporremo che nella nuova giunta vi siano un assessore alla transizione ecologica ed uno alla digitalizzazione».


Lei fu tra i pochissimi che votò contro la defenestrazione di Letta mentre De Luca ci ha sempre battagliato. Quindi è politicamente più vicino al nuovo segretario.
«Se ognuno di noi pensa di sopravvivere a questa fase con inutili tatticismi non ha capito la gravità del problema: il Pd si salva solo se il suo gruppo dirigente, partendo dal sottoscritto, cede un pezzo di sovranità a chi in questi anni ha deciso di lasciarci».

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