Un sindaco leghista a Napoli, Salvini lancia la sfida ma non ha nomi

Un sindaco leghista a Napoli, Salvini lancia la sfida ma non ha nomi
di Carlo Porcaro
Sabato 23 Novembre 2019, 09:00 - Ultimo agg. 12:30
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Mancano oltre sei mesi alle elezioni regionali, ma già si discute di comunali. La scadenza naturale è 2021, eppure Matteo Salvini durante l'ultima visita ha auspicato un sindaco leghista. «Il peggior incubo», secondo il primo cittadino Luigi de Magistris. «Uniamoci e organizziamoci per tempo per evitare che accada», l'accorato appello del presidente della Camera Roberto Fico che sogna proprio la poltrona di Palazzo San Giacomo. Neanche il tempo di svelare il sogno, insomma, che si è già creato un fronte unico di liberazione.
 

 

Il via libera sostanziale del leader del Carroccio a Stefano Caldoro per la Regione sembra aprire la strada ad un candidato leghista al Comune. Una sorta di scambio, tutto da verificare per due motivi: manca molto tempo per cui gli scenari nazionali possono mutare vertiginosamente e la Lega sta radicando la sua classe dirigente solo adesso. Più verosimile, infatti, che Salvini pensi di coinvolgere nella candidatura a sindaco una personalità civica, esterna rispetto al partito che pure sta raccogliendo consensi (ultimi arrivati i sindaci di Sorrento e Positano, ma presto ce ne saranno altri in vista delle regionali). Un gran lavoro dovrà essere realizzato in tal senso dal neocommissario regionale lombardo Nicola Molteni insieme al presidente Gianluca Cantalamessa e al prossimo coordinatore provinciale Vincenzo Catapano. Torna d'attualità l'ipotesi Guido Grimaldi, armatore col cuore a destra, due caratteristiche che Napoli ha già visto all'opera impersonate da Achille Lauro. Molto amico di Salvini, ha spesso accarezzato l'idea di un impegno politico ma al momento appare concentrato sulle sue attività imprenditoriali. Un altro nome, peraltro già smentito dal diretto interessato per le regionali, è quello del direttore de Tg2 Gennaro Sangiuliano. La terza ipotesi è ovviamente proprio la discesa in campo di Cantalamessa. La partita è apertissima. Non sarà certamente facile per la Lega entrare nelle grazie della pubblica opinione a Napoli dove pure hanno spesso attecchito populismo e leaderismo (Lauro appunto, poi Bassolino e de Magistris).
 

Le polemiche sono appena cominciate. «Salvini e la Lega sono sinonimo di buongoverno. Mentre De Magistris ed i suoi sodali sono la rappresentazione plastica della sciagura politica ed amministrativa. Peggio di De Magistris non c'è stato niente prima e non ci sarà niente dopo. Un sindaco della Lega significherebbe affidare il destino amministrativo della città ad esponenti capaci ed affidabili», il commento piccato della coordinatrice della Lega Napoli Simona Sapignoli. Un sindaco della Lega a Napoli? Di quella Lega che voleva affossare il Sud con l'autonomia spacciando questa riforma per una priorità del Paese? No, grazie, è arrivato in soccorso il deputato M5s Alessandro Amitrano. Ed è proprio in casa Cinquestelle che ci si adopera per creare le condizioni più favorevoli al post-de Magistris. «Manca poco alle elezioni del Comune di Napoli, un anno e mezzo. Quindi questa città deve avere già oggi la forza di organizzarsi, programmare il proprio futuro, creare tavoli programmatici su questioni importanti che non sono state risolte, e già pensare al dopo de Magistris. Non lo si può fare l'ultimo mese, bisogna farlo sin da oggi», l'invito di Fico.

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Quando si parla della sua città, il numero uno di Montecitorio sveste i panni istituzionali e si muove come esponente politico. Con de Magistris c'è un vecchio accordo che risale alla nomina di Floro Flores a commissario di Bagnoli, è proseguito con la nomina di Francesca Menna ad assessore in giunta in occasione dell'ultimo rimpasto e potrebbe concludersi con una candidatura dello stesso Fico a sindaco. Con l'appoggio del Pd, magari, se prima si creasse un fronte comune alle regionali contro l'uscente Vincenzo De Luca.
Intanto, sulla città è stato trovato il nemico comune. «Ci si deve unire per non vedere realizzato il sogno di Salvini: avere un sindaco leghista a Napoli», le parole chiarissime di Fico. Lui sì che realizzerebbe un vecchio sogno: le sue esperienze da candidato sindaco e candidato governatore non furono felicissime. Basse percentuali di consensi, ma era l'epoca degli albori dei Cinquestelle, quella dei meet-up, di chi ci credeva davvero ed ora si sta scontrando con la dura realtà di governare con tutte le conseguenze che comporta.

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