Il ministro Speranza al Congresso Assomed: «Necessario servizio sanitario più forte»

Il ministro Speranza al Congresso Assomed: «Necessario servizio sanitario più forte»
Martedì 28 Giugno 2022, 14:43
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Dopo «questi 2 anni tremendi, difficilissimi», oggi «è sotto gli occhi di tutti che noi siamo ancora dentro questa sfida» che è la lotta a Covid-19. «Spesso mi viene detto che sono un ministro molto duro, molto rigoroso, il ministro che è stato sempre molto fermo anche in scelte che non sempre sono state esattamente le più semplici da fare. Ma sono state fatte sempre in piena coscienza, in piena convinzione, in un dialogo costante con la nostra comunità scientifica». E, «come dimostrano anche in numeri di questi giorni, noi siamo ancora dentro questa sfida. Non dobbiamo sentirci fuori». Questo il monito del ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto al 25esimo Congresso nazionale di Anaao Assomed, il sindacato dei medici del Servizio sanitario nazionale, in corso a Napoli.

«Dobbiamo avere ancora un atteggiamento di consapevolezza, di prudenza», ha raccomandato il ministro, pur «in un tempo nuovo - ha precisato - perché è oggettivo che siamo in una fase diversa e abbiamo strumenti che un anno fa sognavamo».

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«Il Covid è ancora purtroppo una sfida di queste settimane e dovremo anche prepararci per una campagna di vaccinazione in autunno, che deve vederci ancora protagonisti, chiaramente con i vaccini adattati alla nuova variante» di Sars-CoV-2 ha sottolineato Speranza nel corso del Congresso nazionale del sindacato dei medici del Servizio sanitario nazionale, in corso a Napoli.

«L'università del Servizio sanitario nazionale è un patrimonio prezioso» e l'Italia deve «difendere questo modello con il coltello tra i denti» continua Speranza. Il ministro ha recitato i contenuti dell'articolo 32 della Costituzione e commentato: «Ho i brividi quando lo pronuncio. L'idea dell'universalità, il fatto che se un essere umano sta male ha diritto ad essere curato. Girando per il mondo trovi altro. Anche in paesi importantissimi o hai l'assicurazione o la carta di credito oppure non ti curi. Noi dobbiamo difendere il nostro modello» e «per difenderlo abbiamo bisogno di risorse e riforme».

Per Speranza, «e l'ho detto al Consiglio dei ministri», se il Pil dell'Italia nel 2021 è cresciuta al 6,6% «è perché abbiamo un grande Ssn, nonostante i problemi enormi e la sofferenza sulle spalle di chi vi lavora». Per il ministro «ora serve un Patto Paese in cui si dica che per la ripartenza dell'Italia la prima mattonella è la costruzione di un Ssn più forte», che si realizza con «più risorse, anzitutto, poi con il coraggio delle riforme, a cominciare dal territorio e dal personale, infine con la continuità, non il cambiamento, dell'impianto valoriale fondamentale del nostro sistema».

Per Speranza «l'obiettivo di fondo è lavorare ogni giorno per avvicinare la vita delle persone ai principi del nostro Ssn e del nostro articolo 32».

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