Spot anti-de Magistris del Napoli, ​ma il Comune rilancia sugli incassi

Spot anti-de Magistris del Napoli, ma il Comune rilancia sugli incassi
di Fulvio Scarlata
Domenica 26 Agosto 2018, 09:00 - Ultimo agg. 20:48
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Lo scontro prosegue a tutto campo, tra Calcio Napoli e Comune. De Laurentiis non molla e acquista pagine sui quotidiani nazionali per rilanciare le accuse a de Magistris: «È un sindaco inadeguato e disastroso, stucchevole, inconcludente, inutile». Il primo cittadino incassa e resta in silenzio. Il Comune aspetta settembre. Perché senza convenzione, il Calcio Napoli deve versare il 10% degli incassi. A cominciare da quelli della partita di ieri, per finire a quelli ben più ricchi della Champions. D'altra parte era stata l'assessore Ciro Borriello a ricordare: «Per Napoli-Real Madrid De Laurentiis incassò quattro milioni, senza convenzione avrebbe dovuto darci 400mila euro».
 
È una partita senza esclusione di colpi, che si gioca sul campo, sugli spalti, sullo stadio, nelle richieste economiche, nelle minacce e negli insulti reciproci, quella tra Aurelio De Laurentiis e Luigi de Magistris. All'origine del conflitto la convenzione per l'uso dello stadio nei due anni scorsi, il 2016 e il 2017, in cui il Calcio Napoli avrebbe dovuto versare 750mila euro l'anno al Comune. La società azzurra ribatte che ha speso 2,5 milioni per i tornelli. Questione inasprita dai lavori al San Paolo per rispettare le norme Uefa e per le Universiadi. A maggio sale la tensione quando il Comune programma i lavori nello stadio a settembre-ottobre: «Ma io li ammazzo - lo sfogo dell'imprenditore - È quando noi dobbiamo fare la Champions», dando del «fesso» ad Attilio Auricchio, Capo di Gabinetto del sindaco. Ce ne è anche per De Magistris: «Si fanno partire i lavori in ritardo per fare un assist al fratello del sindaco che organizza i concerti». Nel frattempo l'imprenditore trova un alleato insperato in Vincenzo De Luca che finanzia gli interventi per bagni e seggiolini del San Paolo, necessari per rispettare la normativa Uefa.

A fine luglio il riavvicinamento: le parti si accordano per considerare pareggiate le poste di dare e avere per gli anni passati e prospettano una nuova convenzione di cinque anni con un aumento del 20% compensato da sconti per i lavori da fare nello stadio che riducono gli introiti del Calcio Napoli. Tutto salta dopo un sopralluogo di De Laurentiis in un San Paolo sventrato per i lavori alla pista di atletica. Da quel momento è un crescendo di dichiarazioni al vetriolo tra DeMa e DeLa culminate con il sindaco che annuncia che andrà in curva «per non sedermi accanto a De Laurentiis» e il comunicato pubblicato oggi su tutti i giornali del Calcio Napoli: «De Magistris un sindaco inadeguato, copre i suoi disastri amministrativi spaccando il tifo a danno della squadra». Dalla città sporca al disastro dei trasporti, dalla «svendita dell'Arena Flegrea» all'«incapacità di chiudere i cantieri come via Marina» sul sindaco piovono accuse al vetriolo: «Polemizza con querula civetteria», si cita «l'egolatria del primo cittadino», riduce «la politica a piccole beghe di cortile e inconcludente autocelebrazione», ha una «pulsione populistica», «le sua parole sono stucchevoli, inconcludenti, inutili».

Una valanga. A cui De Magistris non risponde, o risponde con tweet sui migranti della Diciotti. Solo a fine serata twitta: «Ho visto la partita con tante tifose e tanti tifosi al club Napoli Soverato di Montepaone Lido in Calabria. Che orgoglio essere napoletani! Che forza e che passione! C'è tanto amore nella nostra magica città. Forza Napoli sempre!!».

Dal Comune, però, giurano vendetta «a settembre». Perché senza convenzione, tecnicamente, il Calcio Napoli deve versare il 10% degli incassi a partire da quelli di ieri sera. E se non arrivano i soldi potrebbe non arrivare il via libera all'utilizzo dello stadio con Palazzo San Giacomo che avrebbe gioco facile, stante le attuali difficoltà finanziarie, ad affibbiare tutte le responsabilità a De Laurentiis. Di più: con le partite di Champions League, che promettono incassi stellari, quel 10% è destinato a crescere ben oltre i 900mila euro della convenzione non firmata.

La strategia di De Laurentiis è delineata: stringe sempre più l'alleanza con Vincenzo De Luca e ha già chiarito cosa vuol fare: «De Magistris stia attento - ha detto - o gli chiedo i danni per la gestione del San Paolo di questi anni». In mezzo ci sono i tifosi, delusi dal calciomercato e aizzati dal sindaco. E i risultati della squadra, perché dalle vittorie o dalle sconfitte del Napoli di Ancellotti dipenderà con chi dei contendenti si schiererà la città.
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