Stadio San Paolo, stretta finale;
de Magistris ad ADL: «Firmiamo»

Stadio San Paolo, stretta finale; de Magistris ad ADL: «Firmiamo»
di Luigi Roano
Lunedì 4 Febbraio 2019, 07:00
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«Il San Paolo? Posso dire quello che sta accadendo in queste ore, vale a dire che la sorpresa ci potrebbe essere questa settimana: mi dicono che il presidente De Laurentiis vorrebbe firmare, ma fino a quando non c'è la firma io non mi esprimo». Bombardato da decine di telefonate a Radio Kiss Kiss Napoli, dove con Valter De Maggio risponde ai napoletani con un filo diretto, il sindaco Luigi de Magistris torna sull'argomento stadio San Paolo e sulla convenzione che manca da tre anni. Quella firma che si aspetta da oltre mille giorni e che la Ssc Napoli a oggi non ha ancora apposto perché non convinta - legittimamente dal suo punto di vista - di intavolare un nuovo patto con il Comune. Tuttavia questa volta è il sindaco in prima persona a evidenziare che si è riaperto uno spiraglio per il dialogo.
 
I rapporti restano tesi, l'ultimo atto formale di questa vicenda risale al 21 gennaio quando il Comune ha messo in mora il Comune per una cifra di circa 4 milioni. Un atto venuto alla luce - insieme alla bozza di nuova convenzione - perché Palazzo San Giacomo lo comunicò al Consiglio comunale chiamato a decidere sul futuro rapporto di gestione dell'impianto tra il Municipio e la stessa Società. «In costanza di mancato pagamento della somma richiesta si provvederà ad attivare tutte le procedure tese al suo recupero anche in forma coatta» così si chiudeva la lettera inviata ai Consiglieri e alla Ssc Napoli di patron Aurelio De Laurentiis. Contestualmente il Comune, tramite il capo di gabinetto Attilio Auricchio, ha informato i consiglieri comunali della mossa e spedito loro anche la bozza della nuova convenzione con la Ssc Napoli. Le somme che il Comune chiede sono relative alle stagioni agonistiche 2016-2017 e 2017-2018 mentre la nuova convenzione prevede un fitto annuale di 850mila euro. Più altri 50mila euro forfettizzati per la pubblicità. Circa il 50% in meno rispetto all'attuale situazione dove la Società affitta il San Paolo nel giorno della gara e deve versare il 10% dell'incasso al Comune.

Un segnale che qualcosa si sta muovendo arriva proprio dal Consiglio ed è paradossale. Nel senso che non è stata ancora calendarizzata la seduta per dare il via libera alla convenzione, un immobilismo che potrebbe significare che si attende una mossa del patron per chiudere la partita convenzione. Nella sostanza probabilmente si vuole sentire dalla viva voce del presidente il suo punto di vista sul nuovo patto.

Il documento è molto snello. Il patron avrà in esclusiva la gestione del terreno di gioco e 23 locali a diverse quote, oltre alle tribune autorità e d'onore. In tutti i punti e a tutte le quote - teoricamente - la Società potrà attrezzare cucine e buvette. Nella sostanza, in un San Paolo che dopo le Universiadi - ovvero da fine agosto - sarà certamente più accogliente, De Laurentiis potrebbe ipotizzare anche la costruzione di eventi che potrebbero iniziare qualche ora prima della gara avendo la possibilità di intrattenere il pubblico anche con degli spuntini, il modello è esplicitamente quello americano. Sarebbe il primo passo verso una gestione dell'impianto più moderna.
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