Aumento tassa rifiuti di Napoli, il retroscena: all'anagrafe c'erano anche i morti

Rincaro medio del 20%, previsioni d'incasso sbagliate perché si calcolavano i contribuenti deceduti

L'assessore Pier Paolo Baretta e il sindaco Gaetano Manfredi
L'assessore Pier Paolo Baretta e il sindaco Gaetano Manfredi
di Luigi Roano
Giovedì 11 Maggio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 16:02
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L’aumento della Tari - la tassa per i servizio rifiuti - mediamente del 20% con ricadute nelle bollette che vanno dai 90 ai 300 euro per famiglie ed esercizi commerciali fa discutere e apre anche una polemica politica con le opposizioni, in particolare con Forza Italia. Dopo la denuncia dell’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta, secondo cui in anagrafe c’erano anche molti deceduti e ciò ha portato a un calcolo errato sulla previsione delle entrate dalla tassa rifiuti, il sindaco Gaetano Manfredi spiega come stanno le cose: «L’incremento delle tariffe - racconta l’ex rettore - è un atto dovuto, nel senso che questo aumento dei costi era previsto nel 2019 e per effetto del Covid era stato sospeso. Adesso la moratoria è finita e quindi noi siamo stati costretti per legge ad aumentare le tariffe che sono stabilite da un’agenzia nazionale».

L’Agenzia in questione è l’Arera - acronimo che sta per Autorità di regolazione per energia reti e ambiente - il cui compito è di favorire lo sviluppo dei mercati concorrenziali.

Per le famiglie - tuttavia - il primo aumento vero si sentirà nel 2025 perché Palazzo San Giacomo sta mettendo a punto una manovra per erogare dei bonus con i quali verrebbe coperto al cento per cento l’aumento della Tari che a oggi si configura come una stangata. Il contrasto all’aumento però secondo Manfredi passa anche per la caccia agli evasori, la tari la pagano solo il 38% dei napoletani. «C’è un forte impegno a lavorare soprattutto sull’evasione perché, come sono convinto insieme a Municipia, riusciremo ad allargare la base di coloro che devono pagare. Inoltre se, come stiamo facendo, avremo impianti nostri, si pagherà di meno perché oggi metà della tariffa va per il costo di smaltimento per portare i rifiuti in altre regioni d’Italia». Il sindaco sul bonus alle famiglie è sicuro: «Questo incremento non toccherà le famiglie perché con un grande sacrificio, attingendo dal bilancio, daremo un bonus alle famiglie che compenserà completamente l’incremento dei costi».  

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I consiglieri comunali di Forza Italia, Salvatore Guangi e Iris Savastano però incalzano Manfredi e sono critici. «Nei scorsi giorni, data la vittoria dello scudetto del Napoli, è passata fin troppo sotto traccia la volontà dell’ Amministrazione di portare la Tari ad un aumento pari al 20%. Milano, Roma e Torino non hanno tasse alte come le nostre e offrono servizi decisamente migliori ai cittadini, eppure si tende sempre a vessare il popolo». Per Fi «la riscossione sui tributi è ferma al 50% (634 milioni su 1,2 miliardi), per non parlare del recupero delle imposte evase fermo al 12%. Noi di Forza Italia siamo da sempre per l’abbassamento delle tasse, da quelle sulla casa fino alla Tari. Ci batteremo con forza in Consiglio comunale contro l’aumento della Tari». 

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Fi allarga le critiche: «Ci sono i ritardi dell’amministrazione sul riassetto delle partecipate, le quali dovrebbero essere in prima fila per migliorare i servizi della città, ancora non si sa nulla. La NapoliServizi che è impegnata in chissà cosa, quando tutta la periferia e l’edilizia popolare è lì ad attendere interventi. Asia ha per caso iniziato a migliorare i servizi di raccolta differenziata?». A rintuzzare i forzisti è Gennaro Acampora capogruppo del Pd: «Trovo surreale e strumentale - dice - la polemica sull’aumento della Tari dal 2024. Posso capire i cittadini cui daremo una risposta concreta, non alcune forze politiche di opposizione che stanno cavalcando un’onda di mera propaganda. Lo ha assicurato l’assessore Baretta e noi come gruppo Pd lo confermiamo: l’aggravio nel 2024 non ci sarà, grazie a un bonus destinato a tutte le famiglie napoletane». Intanto però Acampora chiede con forza che «si lavori su lotta all’evasione e investimenti sugli impianti. 770 milioni di Tari non riscossa negli ultimi dieci anni e un’evasione al 50 per cento sono numeri inaccettabili, così come non è più sostenibile un ciclo dei rifiuti che va chiuso una volta per tutte. Questa del resto è la prima condizione per abbassare la Tari stessa nel tempo. Su tutto questo noi ci siamo, con i nostri voti, la nostra lealtà politica e il nostro impegno sul territorio». 

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