Solo domani sarà diffusa la lista di chi ha accettato l’invito, a oggi quello che si può annunciare con certezza è chi sarà il grande assente: Sergio Mattarella, il Presidente della Repubblica che contrariamente a molte altre volte non ci sarà sabato alla Prima del San Carlo.
Alle 17 andrà il scena il «Don Carlo» di Giuseppe Verdi. Trapela molta delusione dal San Carlo per l’assenza di Mattarella ed è normale che sia così, del resto l’affetto che lega il Presidente alla nostra città è noto ed è esponenziale. Gli inviti sono partiti qualche settimana fa e se dal Quirinale è arrivata l’ufficializzazione dell’assenza del Capo dello Stato, da Palazzo Chigi non arrivano segnali in nessun senso. E questo significa che la speranza che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni possa accomodarsi nel palco reale resiste se anche ridotta ai minimi termini attesi gli impegni della premier. Per la Meloni sarebbe la prima uscita pubblica al sud. Che aspetta di capire mosse e strategie del Governo sulla questione meridionale.
La novità di questo 2022 è proprio l’inquilina di Palazzo Chigi, la prima donna capo del Governo nella storia della Repubblica e la prima volta di un esponente della destra destra, con l’incarico di Primo ministro dal Dopoguerra. Insomma, il San Carlo potrebbe essere palcoscenico politico di un evento storico per la città e per il Paese. Per la Meloni sarebbe la prima volta in forma istituzionale a Napoli - che è la capitale del sud - una presenza che non sarebbe solo scenico visto che il Governo con la Lega di Matteo Salvini molto caratterizzante, appare a trazione settentrionale. Per la compagine di Governo ci saranno il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Tra gli inviti istituzionali ha dato conferma l’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes e il Sovrintendente della Scala di Milano Dominique Meyer.
La presenza della Meloni al San Carlo sarebbe una grossa opportunità per il sindaco Gaetano Manfredi che aspetta di confrontarsi con la Presidente sui tanti dossier aperti. Una prima opportunità in questo senso l’ex rettore potrebbe averla in 24 a Bergamo dove si è riunita riunisce l’Anci - l’Associazione nazionale dei comuni italiani - da programma a chiudere i lavori dovrebbe essere proprio la Meloni. Fermo restando che la premier è alla prese con la sua prima Legge di bilancio che non è esattamente una passeggiata di salute visti i tempi strettissimi in cui chiuderla. Infatti si è votato settembre e non era mai accaduto nella storia della Repubblica.
«Sono certo che il Governo voglia un corretto dialogo istituzionale con il Comune così come lo vogliamo noi, non sono preoccupato» il mantra del sindaco. E come anticipato da Il Mattino i rapporti tra l’ex rettore e i ministri del Governo a guida Meloni si stanno intensificando in questi giorni. Manfredi entro fine anno deve presentare il piano di riorganizzazione ed efficientamento delle aziende partecipate del Comune per vedersi rinnovato il “Patto per Napoli” che vale un miliardo e 250 milioni. Manfredi - tuttavia - ha già ricevuto qualche rassicurazione sulle intenzioni del Governo. Sulla materia della sicurezza il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, per esempio, ha promesso più fondi e l’arrivo di altri agenti. Richiesta che Manfredi aveva già fatto al precedente Governo direttamente a Mario Draghi e Luciana Lamorgese.