Navigator, sindacati contro la Regione: «300 lavoratori in ostaggio del sistema»

Navigator, sindacati contro la Regione: «300 lavoratori in ostaggio del sistema»
Mercoledì 1 Giugno 2022, 15:38
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«È assurdo e inconcepibile quanto sta avvenendo in Campania a danno dei Navigator e della collettività. Siamo l’unica Regione d'Italia a non dare seguito ad un dettato normativo chiaro che mira a rilanciare una volta per tutte l'asfittico sistema delle politiche attive del lavoro. Mentre in tutto il Paese oggi ripartono i contratti di collaborazione con Anpal Servizi per circa 1.500 lavoratori per la durata di due mesi, come fissato dal DL Energia e imprese, i circa 300 navigator campani restano ostaggio di una non meglio precisata indisponibilità da parte dell'amministrazione di Santa Lucia ad utilizzarne le prestazioni».

Così in una nota i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Campania - Nicola Ricci, Doriana Buonavita e Giovanni Sgambati - insieme ai segretari generali di Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp – Luca Barilà, Antonella Pacilio e Denise Carbone - non usano mezze misure per rigettare quella che definiscono «una profonda ingiustizia nei confronti di questi lavoratori, oltre che delle centinaia e centinaia di persone prese in carico che restano prive di qualsivoglia misura di accompagnamento al mercato del lavoro».

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«Proprio nel momento in cui vi è maggiore bisogno di risorse rofessionali, in vista anche dell'avvio del tanto atteso programma GOL - tuonano i sindacalisti - il Presidente De Luca, con una presa di posizione del tutto arbitraria, decide di lasciare a casa un patrimonio di esperienze e competenze quanto mai necessario per la nostra regione. E intanto il piano di potenziamento dei centri per l'impiego procede a rilento, con ripercussioni di non poco conto sul complesso delle politiche attive regionali. Senza considerare che sono ancora inspiegabilmente fermi dal 2019 i 70 milioni di euro destinati alla ristrutturazione delle sedi dei Cpi. E si avverte l'esigenza della tante volte annunciata costituzione dell'ufficio speciale che dovrebbe sopperire al vuoto lasciato dalla chiusura dell'Arlas

«Oggi manifestiamo presso la Prefettura - concludono le sigle sindacali - per chiedere un intervento urgente del governo e del ministro del lavoro, affinché siano superate nocive beghe politiche, che si consumano sulla pelle delle persone, e si individui immediatamente un percorso in grado di garantire continuità occupazionale per questi lavoratori e di servizi per le fasce più deboli della popolazione.»

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