Navigator a Roma, la promessa del Pd: «Parleremo noi con De Luca»

Navigator a Roma, la promessa del Pd: «Parleremo noi con De Luca»
di Valerio Iuliano
Venerdì 13 Settembre 2019, 07:00 - Ultimo agg. 11:38
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«Visto che non riusciamo a parlare con De Luca, siamo contenti che lo faccia il Pd al posto nostro». Michela Battista, 30 anni, vincitrice della selezione per navigator, fa parte della delegazione che ha appena incontrato al Nazareno i rappresentanti della segreteria nazionale dei democrat Nicola Oddati e Marco Miccoli. I commenti a caldo dei dodici navigator partecipanti alla riunione - sui 471 che attendono da mesi la firma della convenzione con Anpal da parte del governatore - virano da una moderata soddisfazione ad un sano realismo.
 
«Da un certo punto di vista - riprende Michela - possiamo dire che sia andata bene perché i dirigenti del Pd hanno riconosciuto il nostro diritto a lavorare. Oddati e Miccoli hanno espresso vicinanza alla nostra causa e si sono impegnati a parlare con il presidente della Regione. Mi sembra un segnale forte. Ma, nello stesso tempo, fino a quando non avremo il contratto, non potremo mai essere soddisfatti».

Una nota del Partito Democratico giunge in serata a rifare il punto della situazione. «La delegazione - si legge nella nota - ha chiesto che il Pd si faccia carico di aiutare la loro contrattualizzazione, momentaneamente messa in discussione dalla mancata sottoscrizione della convenzione tra Anpal e Regione Campania. Oddati e Miccoli hanno assunto l'impegno di sollecitare le parti a trovare al più presto un'intesa, che sia rispettosa sia dall'esigenza, espressa dal presidente della Regione Campania, di trovare una giusta funzione in relazione all'attività dei centri per l'impiego, sia dell'Anpal di procedere con la realizzazione dell'attuazione della norma relativa al reddito dì cittadinanza». Oddati e Miccoli, dunque, dovranno portare a termine la complessa mediazione tra le due parti. Un'eventualità che oggi, però, sembra meno improbabile di ieri. Il Pd riconosce anche «l'esigenza, più volte espressa dal presidente della Campania, di evitare la nascita di ulteriori sacche di precariato lavorativo». E, d'altro canto, i democrat annunciano che «nel corso della riunione c'è stato anche un contatto telefonico tra Oddati e il ministro Provenzano, il quale ha rassicurato sull'impegno congiunto del Ministero per il Sud e del Ministero del Lavoro per sbloccare la situazione». Proprio Provenzano nelle scorse settimane si era schierato a favore dei navigator. Convincere De Luca a recedere dalle sue posizioni non sarà molto semplice. E tra i dodici navigator nessuno nasconde la difficoltà dell'impresa.

Tuttavia l'idea che possa essere il suo stesso partito a dialogare con il governatore ad alcuni sembra una buona notizia. «Tra noi quasi nessuno è tesserato del Pd», precisa Rita Di Fabio, 34 anni, di Frattamaggiore, una laurea in Psicologia e due master all'attivo. «Ma nelle altre regioni guidate dal Pd tutti hanno firmato la convenzione e perciò ci è sembrato giusto incontrare il partito. Tuttavia io non lotto per avere un incontro con i democrat, ma solo per il riconoscimento del diritto che ho maturato. Questo diritto mi sembra che sia stato riconosciuto anche oggi». Parlare di soddisfazione per l'esito dell'incontro, tuttavia, ad alcuni pare eccessivo. «L'impegno lo hanno preso, ma ad oggi un risultato ancora non c'è», sottolinea Rita. Per Rossella Espugnato Di Chiara, 29 anni, casertana, laureata in Giurisprudenza, non è ancora il caso di parlare di fiducia. «Siamo stati al Nazareno per trovare una soluzione concreta ma questo non è ancora possibile. Il Pd si è impegnato a portare avanti le nostre istanze. Abbiamo partecipato a questa selezione pubblica per la Campania, pensando di poter lavorare. Se avessimo saputo in anticipo le idee di De Luca avremmo preso parte alla selezione in un'altra regione».
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