Nozze trash a Napoli, de Magistris con Tony Colombo in campagna elettorale

Nozze trash a Napoli, de Magistris con Tony Colombo in campagna elettorale
di Paolo Barbuto
Martedì 2 Aprile 2019, 07:00 - Ultimo agg. 12:44
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Il web non lascia scampo, conserva tutto, ogni traccia della nostra vita passata, anche quelle che non ricordiamo più o che preferiremmo dimenticare. Sono datati 2016 due scatti scavati nei meandri della pagina Facebook del cantante Tony Colombo: le nozze-show con annesse polemiche non erano nemmeno state progettate. Il cantante s'innestò nei giorni dell'abbuffata multimediale preelettorale e arrivò nello studio del sindaco di Napoli. I due si misero in posa abbracciati e sorridenti, quello scatto finì sul social del cantante che scrisse con emozione: ho conosciuto questo uomo. Lui si chiama Luigi de Magistris sindaco di Napoli, città che mi ha reso famoso... e il 26 maggio sarà con me sul palco del Palapartenope di Napoli.
 
Tony Colombo stava promuovendo un importante concerto al quale partecipò anche Belen Rodriguez, Luigi de Magistris stava promuovendo se stesso per le amministrative che si sarebbero tenute quindici giorni dopo: fu una buona occasione di popolarità per entrambi. Ma qualche fan del cantante non gradì, tra i commenti di allora ne spicca uno «lo fa solo per pubblicizzarsi, per le elezioni». Era il 15 di maggio del 2016, dopo sette giorni esatti, il 22 maggio, sulla pagina ufficiale di Tony Colombo appariva una foto del sindaco realizzata a mo' di poster: «al superconcerto del Palapartenope anche lui sarà con noi, Luigi de Magistris». Anche in questo caso un fan si chiese: ma che c'entra de Magistris con le tue canzoni? Il web master rispose a nome del cantante «c'entra, c'entra, vieni al concerto e vedrai».

Alla fine sul palco del Palapartenope il sindaco non passò. L'ufficio stampa del Comune sostiene che «forse» può essere passato al backstage, in tanti sostengono che sicuramente ci è passato, ma alla fine il succo non cambia: de Magistris e Colombo erano amici all'epoca, quelle immagini non lasciano spazio ad alcun dubbio.

Cosa hanno a che vedere quelle vecchie foto con la polemica d'oggi sullo show del Plebiscito e sul corteo nuziale di Tony e Tina? Servono a dimostrare che la conoscenza è di vecchia data, contribuiscono a spiegare che i rapporti sono solidi e non scaturiti solo da questo evento che ha travolto l'amministrazione comunale.

Anche se il sindaco de Magistris non ci sta a subire passivamente la gogna e va all'attacco. In un documento pubblicato dalla web tv di Palazzo San Giacomo si mostra irritato e dice di sentirsi «danneggiato da questa vicenda, assieme alla città di Napoli».

Il primo cittadino fa un breve riassunto del caso, spiega che da parte della polizia municipale «c'è stata una tempestività encomiabile» nella gestione dell'evento che si è sviluppato nella piazza principale della città e poi chiede con vigore: «Dov'erano il Prefetto, il questore, le forze di polizia?». Spiega di aspettarsi risposte a queste domande, insiste nel chiedersi come mai «nessuno si è accorto che qualcuno stava montando un palco sotto la casa del Prefetto di Napoli?». Il prefetto Carmela Pagano ha fatto sapere tramite i suoi uffici che sull'argomento non ha dichiarazioni da fare.

Nel frattempo le indagini vanno avanti, i documenti pian piano aiutano a capire come si è sviluppata la vicenda e chi ne era a conoscenza. Le dichiarazioni raccolte stanno permettendo di chiudere una cornice attorno alla questione per appurare con precisione chi era informato della vicenda.

C'è, però, un altro dettaglio che viene fuori dagli archivi, stavolta recenti. L'8 novembre dello scorso anno alle quattro del pomeriggio si riunì in piazza del Plebiscito un centinaio di persone: erano bambini e ragazzi disabili accompagnati dai loro genitori, stavano effettuando un flash mob per chiedere garanzie sui fondi statali destinati alla disabilità. La protesta consisteva nel presentare una ghigliottina (finta ovviamente) che, appunto, tagliava quei fondi.

Non appena in piazza si manifestò la ghigliottina di legno (base un metro e mezzo, altezza due metri), si fiondarono sul posto tre vigili che pretesero di vedere i permessi e bloccarono tutto finché non li videro con i loro occhi.

Incredibile, il flash mob dei disabili venne notato da tre agenti, quello del matrimonio di Tony e Tina non è stato notato da nessuno.

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