Omicidio a Mergellina, Manfredi al Viminale: «Più agenti di notte, movida da blindare»

Al centro del confronto la sicurezza nelle stazioni e nelle aree circostanti troppo spesso terra di nessuno

Striscioni, fiori e immagini di Francesco Pio nel giorno dei suoi funerali
Striscioni, fiori e immagini di Francesco Pio nel giorno dei suoi funerali
di Luigi Roano
Lunedì 27 Marzo 2023, 07:00 - Ultimo agg. 18:01
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Si muove il Governo sull'emergenza criminalità nelle grandi aree metropolitane del Paese, ovvero Roma, Milano e Napoli. Ma il pressing sul ministro dell'Interno Matteo Piantedosi parte proprio da Napoli, dal sindaco Gaetano Manfredi, che dopo l'omicidio del povero Francesco Pio Maimone a Mergellina per mano di un esponente di un clan della camorra, ha proiettato Napoli in cima alla classifica dell'emergenza. In questo contesto oggi in Prefettura - nel corso di un comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Claudio Palomba - ci sarà un call tra Piantedosi, Manfredi e i sindaci di Roma e Milano rispettivamente Roberto Gualtieri e Beppe Sala. E l'ex rettore ribadisce quello che chiederà oggi al titolare del Viminale: «Più agenti in città, soprattutto di notte, e maggiori strumenti nelle mani del sindaco». Queste le priorità che Manfredi vorrebbe fare inserire nell'agenda del Governo. È fiducioso Manfredi del resto il tavolo delle Città metropolitane sulla sicurezza lo ha voluto Piantedosi e dopo il primo incontro di novembre ritenuto «proficuo» dall'ex rettore ora Manfredi si aspetta concretezza. In generale, Manfredi richiede «un forte impegno del Governo sul fronte sicurezza e tenuta sociale del nostro territorio». Non a caso sin dal suo insediamento ha favorito un coordinamento stretto tra Istituzioni e forze di polizia «per rispondere alle necessità soprattutto in alcune zone della città». Perché non c'è solo Mergellina, ma anche l'area della Stazione centrale dove operazioni di Alto impatto si stanno facendo già da giugno e poi c'è la questione movida. E probabilmente il sindaco a questo si riferisce quando chiede «nuovi strumenti» da fornire ai sindaci, nella sostanza nuove norme che consentano ai primi cittadini di incidere sulla mala movida. E un focus circoscritto alla questione della videosorveglianza perché a Napoli nonostante gli sforzi delle forze dell'ordine e della Prefettura, del Comune e della Regione, per motivi burocratici e di finanziamenti che scarseggiano troppe sono ancora spente o peggio ancora non in rete. Oppure, una vera beffa, non c'è la giusta manutenzione. 

Dunque, al centro del confronto, con la partecipazione delle autorità di polizia, la sicurezza nelle stazioni e soprattutto nelle aree circostanti troppo spesso terra di nessuno. A Napoli qualcosa si sta muovendo ma non basta ancora. Si tratta, per Gaetano Manfredi, di fare passi avanti.

In considerazione dell'evidenza che se Napoli oggi è sulle prime pagine della cronaca nera, nella Capitale e nel capoluogo lombardo non è che ci sia tanto da stare tranquilli. E se le tre grandi macro aree del Paese soffrono sul fronte sicurezza, che è la precondizione dello sviluppo, qualcosa non quadra. A Napoli ormai arrivano anche un milione di turisti al mese e vanno tutelati. A Roma - per esempio - le idee su cosa fare sono ben chiare. Maggiore illuminazione di strade ora buie, più telecamere vicino la Stazione Termini ma anche maggiori controlli sui locali aperti fino a tardi sono i punti fermi. C'è l'esigenza - anche nella Capitale - di mobilitare un maggiore numero di agenti soprattutto con un ruolo di forte deterrenza.

 

C'è consapevolezza al Viminale della situazione, non a caso appena una decina di giorni fa, Piantedosi ha inviato una direttiva ai prefetti delle tre città sollecitando un'intensificazione delle attività di controllo nelle zone adiacenti le stazioni. «Si tratta - la richiesta del ministro - di assicurare una presenza rafforzata e visibile delle forze di polizia ed i offrire una più efficace risposta al bisogno di protezione in zone dove la percezione di insicurezza è molto diffusa». Non si parte però da zero. Le stazioni e le aree circostanti sono già monitorate e controllate. L'esigenza è quella di incrementare uno sforzo già in atto. Dal 10 gennaio al 17 marzo nelle tre città sono state impiegate 10.449 unità delle forze di polizia, cui si sono aggiunti 906 appartenenti alle polizie municipali di Roma, Milano e Napoli e 687 dipendenti di altri enti quali aziende pubbliche, ispettorato del lavoro e Asl.

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Manfredi ha il pensiero fisso sulla movida che purtroppo in alcuni casi degenera in risse se non iv vere sparatorie tra bande rivali con protagonisti i giovani. Il Comune si sta muovendo per delocalizzare la stessa movida in altre aree della città a iniziare dal Molo San Vincenzo e il Centro direzionale. Però il tema di fondo è tutelare il centro storico dagli assembramenti per evitare risse e accoltellamenti ma anche proteggere l'immenso capitale storico, architettonico e altre della capitale del sud. Palazzo San Giacomo sta lavorando a delibere per sigillare strade come San Gregorio Armeno per evitare che il patrimonio d'arte dei pastorai si disperda tra pizzetterie e friggitorie e servirebbe un supporto legislativo. 

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