Dopo 11 anni si chiude l'era di Paolo Cirino Pomicino alla guida di Tangenziale di Napoli. Ieri l'ex ministro e parlamentare Dc ha rassegnato le dimissioni comunicando la sua scelta, attraverso una lettera indirizzata all'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia Roberto Tomasi, al presidente del Cda di Tangenziale di Napoli Luigi Massa e al Collegio sindacale.
Nelle prime righe Pomicino spiega alcuni dei motivi che lo hanno portato a dire addio all'incarico: «Dopo un inverno difficile perché complicato da una polmonite no Covid, ma molto insidiosa e dopo una lunga convalescenza ritengo giunto il momento di consegnare le mie dimissioni irrevocabili per la guida della Tangenziale di Napoli».
In questi undici anni non è stato semplice rapportarsi con le rivisitazioni, seppur necessarie, della mobilità cittadina. L'ex deputato ed europarlamentare nella lunga lettera dedica «un pensiero grato e affettuoso ai napoletani» per aver sopportato a volte lunghe file ai caselli, causate nel tempo da interventi manutentivi non rinviabili: «Vorrei che tenessero sempre presente lo stato di efficienza della Tangenziale a fronte della condizione in cui versa ad esempio l'asse mediano di più recente costruzione - ha evidenziato Pomicino - A questo serve il piccolo pedaggio che a volte infastidisce». Il presidente dimissionario fa però trasparire nelle ultime righe l'altra motivazione che lo ha spinto a lasciare. Non soltanto dunque qualche strascico dell'inverno, ma un nuovo incarico all'orizzonte. Per scaramanzia Pomicino non si sbottona, ma esprime nella sua nota «inquietudine politica e culturale» facendo sapere: «Mi è stato offerto un altro impegno che ha l'attrazione emotiva di riportarmi ai tempi della mia giovinezza e questo è un altro motivo della mia decisione».
L'ex ministro era stato confermato alla guida di Tangenziale di Napoli nel 2020, stesso anno in cui Massa è diventato amministratore delegato. Negli anni si è battuto per mantenere il pedaggio dell'asse stradale aumentato nel corso degli ultimi anni fino a 1 euro - andando più volte allo scontro frontale con chiunque lo mettesse in discussione. Tra questi l'ex sindaco Luigi de Magistris. L'ex timoniere della società ha sempre sostenuto che il pedaggio fosse necessario «per garantire la manutenzione».