Parmigiana, cavatelli e babà: Forza Italia, in 400 a tavola

Parmigiana, cavatelli e babà: Forza Italia, in 400 a tavola
Lunedì 19 Febbraio 2018, 08:42 - Ultimo agg. 09:21
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Circa 400 commensali alla cena di autofinanziamento organizzata ieri sera da Forza Italia a Villa D’Angelo in via Aniello Falcone. Quota minima di partecipazione, 250 euro: una cifra non per tutte le tasche, ma sicuramente all’insegna della crisi economica considerando che in analoghe circostanze si è arrivati a pagare dai 500 ai 1000 euro a testa. 

Circa 400 partecipanti, quindi il ricavo complessivo intestato all’associazione ‘Orizzonti azzurri’ si è aggirato intorno ai 100mila euro. Non saranno i numeri esorbitanti della Forza Italia del ’94 o degli inizi 2000, quando Berlusconi aveva il vento in poppa, ma gli organizzatori si sono ritenuti soddisfatti. In questi tempi di anti-politica, non è facile raccogliere fondi per compattare vari settori della città intorno alla riedizione di un vecchio progetto politico quello del centrodestra dell’asse Berlusconi-Salvini-Meloni. Eppure, in molti, hanno risposto “sì” all’invito dei singoli dirigenti locali. 

Presenti, ad assaggiare l’ampio buffet preparato dagli chef Giovanni Morra e Luigi Manzo a nome del catering D’Angelo Santa Caterina-Mimì alla Ferrovia, tutti i massimi dirigenti berlusconiani: da Domenico De Siano a Stefano Caldoro passando per Mara Carfagna, Paolo ed Ermanno Russo, Carlo Sarro, Luigi ed Armando Cesaro. Intorno alle 21.30 si è presentato anche il candidato Vittorio Sgarbi che nel pomeriggio aveva inveito contro gli stessi vertici del partito per la scarsa organizzazione ad un evento ad Acerra: è stata un’occasione per tornare sull’argomento e provare a calmare le acque. 
 
A Villa D’Angelo si sono fatti vedere tutti i candidati del territorio (compreso il presidente della Lazio Claudio Lotito), grande assente, tra i nomi noti della scena campana, soltanto Nunzia De Girolamo impegnata nella sua campagna elettorale in Emilia Romagna. 

Molti gli esponenti della società civile vicini al mondo che gravita intorno a Forza Italia. Come il Rettore dell’Università di Salerno Aurelio Tommasetti, il numero uno dei farmacisti Vincenzo Santagata anche lui candidato alla Camera dei deputati, il presidente di Federfarma Michele Di Iorio, il professore di Diritto Ermanno Bocchini, il professore Stefano De Vivo cardiologo all’ospedale Monaldi, Antonio Coviello esperto in materie assicurative, il docente Giuseppe Caliendo dell’Università di Farmacia, Giovanni Conzo chirurgo e docente all’Università Vanvitelli.

Insomma, una buona fetta di mondo accademico che già in passato ha stretto rapporti e intessuto legami con alcuni esponenti politici berlusconiani: ora sente di poter fare una scelta di campo e schierarsi in vista del 4 marzo, voto dall’esito incerto. Gli organizzatori della cena di fundraising hanno optato per il buffet in piedi quando si sono resi conto che le richieste di partecipazione erano eccessive per poter organizzare i tavoli all’interno della sala di Villa D’Angelo. Al buffet, sono state delle vere e proprie preparate prelibatezze made in Naples come la parmigiana di melenzane, il gateau di patate, l’angolo della rosticceria; come primi piatti la serata è stata alla base di cavatelli al profumo di mare ed una più classica pasta e patate con provola; secondi a base di pesce, vale a dire il filetto di spigola e il salmone in bellavista; per concludere, un babà al rum denominato nello stesso menu ‘Forza Italia’ ma anche una torta chantilly e fragola. 

Un menù essenziale ma molto gradito, tra una chiacchiera a volo ed un invito a chiamare l’amico e il collega per spiegargli che “la fase è delicata”. Venerdì non a caso arriverà Berlusconi a Napoli, i tempi stringono e bisogna darsi da fare: il clima avvertito nel centrodestra è buono, ma non si dà nulla per scontato. La Campania era e sarà una regione decisiva in termini di consensi, indipendentemente dai sondaggi che ora non si possono più rendere pubblici. Da qui l’idea della cena di autofinanziamento che serve ad allargare i propri confini elettorali. Di fatto l’Ordine dei farmacisti, per esempio, è schierato al fianco di Forza Italia: quanti voti possano garantire è da verificare, sicuramente c’è un impianto organizzativo che proviene dal mondo delle professioni che crede ancora nel centrodestra e ci vuole scommettere. Altrimenti tutti questi fan disposti a pagare una cena 250 euro non si sarebbero trovati facilmente.
 
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