Patto per Napoli a rischio, Baretta tuona: «Sono fondi strategici»

Lunedì il sindaco Manfredi farà una «relazione sullo stato di avanzamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza» in Consiglio comunale

Palazzo San Giacomo sede del Comune di Napoli
Palazzo San Giacomo sede del Comune di Napoli
di Luigi Roano
Venerdì 2 Dicembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 12:45
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«È importante che il governo chiarisca le sue intenzioni sul Patto per Napoli, spero le indiscrezioni di stampa che parlano di un taglio del 20% sui progetti previsti siano presto smentite. Investire nei comuni è una priorità assoluta. Un passo indietro sarebbe un errore clamoroso». Così Roberto Fico, ex Presidente della Camera e big del M5S su Twitter lancia l'allarme su eventuali tagli che riguarderebbero non tanto il Patto ma i fondi del Pnrr assimilati, rassicurano da Palazzo San Giacomo, alla misura anti dissesto in quanto entrati nel pacchetto che hanno salvato appunto comuni come quello di Napoli e Torino per citare i più grossi. È Raffaele Fitto - il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr - che ha la delega che potrebbe riguardare Napoli e dal suo entourage quello che trapela è che nessuna decisione è stata presa né in un senso né in un altro. Il tema dei fondi è legato a presunti tagli della Ue sarebbero atteso che l'Italia non è riuscita a spendere soldi del Pnrr. E la ratio sarebbe quella di tagliare alle città che di fondi ne ha avuti di più. Considerando tra i finanziamenti anche quelli del Patto. Un meccanismo tutto da verificare dove a oggi non esistono certezze nel senso che non sono state assunte decisioni. Tuttavia a Napoli hanno drizzato le antenne subito: «I fondi del Pnrr - spiega l'assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta - sono stati inseriti in bilancio e avviata la progettazione. Solo nell'assestamento votato lunedì scorso abbiamo iscritto in bilancio più di 400 milioni. Sono cifre che consentono un rilancio della città, così come i fondi del Patto, 1,3 miliardi, sono indispensabili per abbattere il deficit ed evitare il tracollo finanziario. Ci aspettiamo, quindi dal Governo la conferma che tutto procede come già deciso». 

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In questo contesto il sindaco Gaetano Manfredi lunedì in Consiglio comunale farà una «Relazione sullo stato di avanzamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza».

Evidentemente da ex ministro avrà avuto notizie che qualche movimento sui fondi ci sta. Oppure vuole mettere le mani avanti e mandare messaggi al Governo sullo stato di avanzamento della progettazione. «Napoli - ha spiegato una settimana fa - è la città che per numero di abitanti ha avuto più fondi dal Pnrr: un miliardo più un ulteriore miliardo dal fondo trasporti. Dobbiamo solo spenderli». Se i numeri sono questi, e i tagli sarebbero intorno al 20%, per Napoli sarebbe una batosta da 200 considerando solo i finanziamenti del Pnrr e non quelli del Fondo complementare che sempre soldi della Ue sono. Un Manfredi che negli ultimissimi giorni, sul fronte del Piano nazionale di ripresa e resilienza, è molto attivo. «Non ridiscutiamo tutto - ha detto il 26 novembre - servono interventi mirati molto selettivi per fare in modo che i cantieri delle infrastrutture partano subito, fattore molto importante anche dal punto di vista economico in un momento in cui ci avviciniamo a una recessione aprire cantieri significa dare lavoro». Una posizione che il sindaco ha assunto in relazione alla realizzazione del Pnrr e alle difficoltà dovute all'incremento dei costi dell'energia e delle materie prime. All'epoca il taglio dei fondi per mancanza di progetti - problema che non Napoli non dovrebbe avere - non era ancora emerso. Secondo Manfredi «intervenire sulla programmazione delle opere è un errore perché è stato fatto un grande sforzo per la progettazione: a Napoli stiamo partendo con molte gare». 

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