Il candidato sindaco Dem: «Pd al collasso, non voglio big nel mio Comune»

Il candidato sindaco Dem: «Pd al collasso, non voglio big nel mio Comune»
di Adolfo Pappalardo
Lunedì 21 Maggio 2018, 08:19 - Ultimo agg. 09:37
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Mimmo Tuccillo, sindaco uscente democrat di Afragola e presidente Anci Campania è praticamente una mosca bianca del Pd in queste amministrative. Tra candidati sindaci provenienti dal centrodestra (Castellammare), liste non presentate (Torre del Greco) e ben 5 comuni, tra cui Quarto, in cui si è preferito non usare il simbolo ufficiale democrat ma usare una civica. «Il Pd è ormai al collasso: io stesso - annuncia Tuccillo - non voglio che nessuno del partito, anche big nazionali, venga a fare campagna per me. De Luca compreso».

Sindaco Tuccillo, la aspetta una battaglia dura per riconquistare il suo comune.
«Una sfida tra l'amministrazione uscente contro un'armata brancaleone di centrodestra, che comprende anche gli ex consiglieri comunali democrat che io misi alla porta quando non votarono il bilancio in consiglio comunale rischiando di far cadere l'amministrazione. Una cosa vergognosa. Sospesi solo per qualche mese dal partito regionale ma il circolo, o meglio la comunità democrat, di Afragola, li ha poi espulsi a tutti gli effetti».

Intanto il Pd non riesce nemmeno a presentarsi a Torre del Greco?
«I fatti di questi giorni non hanno una ragione contingente ma sono solo l'esito finale di un processo di scomposizione e di degrado ormai incancrenitosi. Non conosco le dinamiche di Torre del Greco ma al di là del fatto specifico, ci troviamo davanti all'effetto di una crisi strutturale, di identità. E rispetto a questo, tutto è ormai secondario. E consequenzialmente voglio che nessuno del mio partito si avvicini al mio comune in queste campagna elettorale».

In che senso?
«Ne abbiamo discusso a lungo nella comunità democrat di Afragola e preferiamo giocarci la partita da soli. Per quello che siamo riusciti a costruire ad Afragola: noi siamo una comunità politica, che riflette, decide e si confronta.
Non abbiamo avuto problemi a individuare un candidato, una lista forte, e civiche forti che sono di supporto. Giovani, società civile, professionisti: ovvero tutto quello che il Pd campano dovrebbe essere ma non è».


E cosa è ora il pd napoletano e campano?
«Un partito afflitto da una crisi pesantissima ma nessuno sembra accorgersene e si va avanti per inerzia».

E se da Napoli o da Roma vogliono venire a darle una mano? Un comizio? Un'iniziativa?
«Se qualcuno vuole dare una mano è benvenuto, ma niente manifestazioni pubbliche. Quelle le vogliamo fare noi per parlare di territorio e non di massimi sistemi. Anche perché oggi, se va bene, si registra solo un'afasia nei confronti del Pd».

Se un ministro uscente del pd o il reggente Martina nel caso volessero venire a fare un comizio?
«No grazie: ce la vediamo noi».

E se vuole venire il governatore?
«La maggior attenzione che De Luca ha dedicato ad Afragola, da quando sono sindaco, è di averla scelta due anni fa come sede per il lancio del suo movimento, Campania Libera, il cui plenipotenziario era il senatore Tommaso Casillo, che oggi è tra gli organizzatori occulti, in combutta con l'ex sindaco di Afragola Nespoli, della mega cordata schierata contro di me. Mi aspetto, nella circostanza, una risposta di De Luca così come mi aspetto una riposta sul progetto di sviluppo per le aree intorno alla stazione dell'alta velocità. Questo passaggio elettorale può essere l'occasione per un'attenzione e una condivisione che, finora, sono mancate. Per quel che mi riguarda, la difesa e lo sviluppo di questo territorio vengono prima di ogni solidarietà politica e istituzionale».
 
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